La geotermia in Italia: una risorsa rinnovabile spesso trascurata ma fondamentale per la transizione ecologica

La geotermia emerge come risorsa strategica per l’Europa, con l’Italia in prima linea grazie a oltre 900 megawatt di potenza e competenze avanzate, secondo Luca Xodo e Philippe Dumas.
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La geotermia in Italia: una risorsa rinnovabile spesso trascurata ma fondamentale per la transizione ecologica - unita.tv

L’energia geotermica rappresenta una risorsa rinnovabile di grande importanza, spesso sottovalutata nel dibattito sulle energie alternative. Mentre l’Unione Europea si trova a dover affrontare una crescente dipendenza dalla Cina per le tecnologie verdi, come pannelli solari e batterie, la geotermia emerge come una soluzione potenzialmente strategica. Questa fonte di energia, derivante dal calore presente nel sottosuolo, ha una lunga tradizione in Europa, in particolare in Italia, e potrebbe giocare un ruolo cruciale nella decarbonizzazione dei consumi energetici, bilanciando l’intermittenza delle fonti rinnovabili come sole e vento.

Il valore della geotermia in Europa

La geotermia si distingue per il suo carattere locale e per la resilienza delle catene di fornitura, che si basano su tecnologie sviluppate in Europa. Luca Xodo, presidente di Etip-geothermal, ha sottolineato durante l’Italian Geothermal Forum, tenutosi a Roma l’11 e 12 marzo, che “la geotermia ha il grande vantaggio di essere ‘made in Europe’”. Questa caratteristica non solo supporta l’industria europea, ma offre anche un’opportunità di transizione energetica dalle fonti fossili. Le competenze nel settore petrolifero, come quelle legate alle trivellazioni, possono essere facilmente adattate alla geotermia, facilitando una riconversione professionale per le aziende del settore.

La situazione della geotermia in Italia

L’Italia si posiziona come un leader europeo nel settore della geotermia, soprattutto per quanto riguarda la fornitura di macchinari e servizi. Philippe Dumas, segretario generale dell’European Geothermal Energy Council, ha affermato che “l’Italia è un motore industriale europeo sulla geotermia”. Tuttavia, per mantenere questa leadership, è fondamentale sviluppare un mercato interno che stimoli la domanda di energia geotermica. Senza un sostegno nazionale, le opportunità di esportazione del “made in Italy” potrebbero risultare compromesse.

Secondo il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima , l’Italia vanta una potenza nominale di oltre 900 megawatt nel settore geotermico, con una produzione elettrica annuale di circa 6 terawattora. Le statistiche di Terna relative a gennaio indicano che le fonti rinnovabili hanno coperto quasi il 32% della domanda elettrica, con il geotermico che ha contribuito per oltre il 5%. La storicità della geotermia in Italia, testimoniata dall’apertura della prima centrale geotermica al mondo a Larderello nel 1911, ha consentito lo sviluppo di competenze avanzate sia nel campo geologico che nella conversione dell’energia.

Le prospettive future della geotermia

La geotermia non solo offre un’alternativa sostenibile per la produzione di energia, ma potrebbe anche contribuire al recupero di minerali critici, essenziali per le tecnologie verdi del futuro. Con l’aumento della domanda di energia pulita e la necessità di ridurre le emissioni di carbonio, l’energia geotermica potrebbe diventare un pilastro fondamentale della strategia energetica europea. La sfida per l’Italia sarà quella di consolidare la propria posizione di leadership nel settore, investendo in ricerca e sviluppo e creando un ambiente favorevole per l’implementazione di progetti geotermici.

In sintesi, la geotermia rappresenta una risorsa preziosa e strategica per l’Italia e per l’Europa, in grado di supportare la transizione verso un modello energetico più sostenibile e indipendente. Con le giuste politiche e investimenti, questa fonte di energia potrebbe svolgere un ruolo chiave nel futuro energetico del continente.