Rapine a Brescia: condanne per tredici imputati coinvolti in colpi da oltre un milione di euro

A Brescia, tredici imputati sono stati coinvolti in un processo per una serie di rapine violente tra gennaio 2023 e gennaio 2024, con bottini che superano un milione di euro.
Rapine a Brescia: condanne per tredici imputati coinvolti in colpi da oltre un milione di euro Rapine a Brescia: condanne per tredici imputati coinvolti in colpi da oltre un milione di euro
Rapine a Brescia: condanne per tredici imputati coinvolti in colpi da oltre un milione di euro - unita.tv

A Brescia, la giustizia ha fatto il suo corso dopo una serie di rapine violente che hanno colpito la città e la provincia. Tra gennaio 2023 e gennaio 2024, sono stati registrati tre colpi in gioiellerie, oltre a un tentativo di rapina in villa. Il bottino totale ammonta a circa un milione e 340 mila euro, comprendente orologi di lusso e smartphone. Le indagini hanno portato a tredici imputati, alcuni dei quali sono stati condannati, mentre altri hanno scelto di patteggiare o sono stati rinviati a giudizio.

Le rapine: un anno di violenza e audacia

Le rapine si sono svolte in momenti diversi, ma tutte hanno avuto un comune denominatore: la violenza. Il primo colpo è avvenuto il 10 gennaio 2024, quando un gruppo di rapinatori ha fatto irruzione nel negozio “Oro in Euro” in via Orzinuovi, poco prima della chiusura. Armati e travisati, hanno minacciato il titolare e la commessa, riuscendo a fuggire con gioielli e orologi per un valore di 87.500 euro. Solo un mese dopo, il 12 febbraio, un’altra rapina ha colpito “OroFino” a Mazzano. Qui, due uomini, armati di pistola e spray urticante, hanno aggredito la commessa e rubato monili per un valore di 117.000 euro.

Il colpo più eclatante è avvenuto il 23 febbraio, quando due rapinatori si sono finti rider di Glovo per entrare nel negozio “I gioielli di Rossana” in via X Giornate, nel centro storico di Brescia. Dopo aver malmenato il proprietario con un martello e il calcio di una pistola , hanno sparato due colpi in aria per guadagnarsi la fuga, portando via orologi e gioielli per oltre un milione e 45 mila euro. Queste azioni audaci e violente hanno scosso la comunità locale, evidenziando un problema crescente di criminalità organizzata nella zona.

Le condanne e i protagonisti delle rapine

Il processo ha portato a diverse condanne, con il GUP Matteo Grimaldi che ha emesso sentenze severe. Sylla Alioune, un ventiduenne di origini senegalesi, ha ricevuto la pena più alta: sette anni e quattro mesi. Alioune, che ha ammesso di aver commesso i reati per saldare debiti, era già stato condannato in precedenza per un’aggressione a un creditore. La sua complicità nei colpi in gioielleria è stata determinante, e il suo arresto ha segnato un punto di svolta nelle indagini.

Hygert Dadushi, un albanese di 26 anni, ha ricevuto una condanna di sette anni e due mesi. Anche lui ha avuto un ruolo attivo nelle rapine, custodendo parte della refurtiva. Ayoub Rachidi, il terzo complice, ha ricevuto una pena di cinque anni e otto mesi per il suo ruolo di autista e palo. Rachidi, di origini marocchine, è attualmente agli arresti domiciliari. Le condanne non si sono limitate ai principali esecutori, ma hanno coinvolto anche complici che hanno svolto ruoli chiave nel facilitare le rapine.

I complici e le condanne accessorie

Oltre ai tre principali imputati, altre dieci persone sono state coinvolte nel processo. Due complici, Elisa Traversi e Skurta Berisa, hanno patteggiato pene di due anni e due mesi, con Berisa che ha beneficiato di una sospensione della pena in quanto minorenne. Questi due individui hanno avuto un ruolo cruciale nel permettere l’accesso ai negozi, fingendosi clienti interessate ai gioielli esposti. La loro condotta ha dimostrato come la criminalità possa contare su una rete di supporto per portare a termine azioni illegali.

In aggiunta, Davide Melzani, un ventitreenne di Mazzano, ha ricevuto una pena di un anno e otto mesi per una tentata rapina in concorso con Sylla e Dadushi. Questo episodio è avvenuto l’8 gennaio 2023, quando i tre hanno tentato di rapinare una villa, malmenando il collaboratore domestico. Le condanne e le patteggiamenti hanno messo in luce un sistema complesso di criminalità che ha coinvolto diverse persone, ognuna con un ruolo specifico all’interno di un piano ben orchestrato.

La risposta della giustizia e le prospettive future

La risposta della giustizia a Brescia ha dimostrato la determinazione delle autorità nel combattere la criminalità. Le condanne emesse rappresentano un passo importante per restituire sicurezza alla comunità e per scoraggiare ulteriori atti di violenza. Tuttavia, la presenza di una rete di complici e la pianificazione meticolosa delle rapine evidenziano la necessità di un monitoraggio continuo e di strategie di prevenzione più efficaci.

Con tredici imputati coinvolti e diversi altri in attesa di giudizio, il caso rimane aperto e le indagini potrebbero portare a ulteriori sviluppi. La comunità di Brescia attende ora di vedere come le autorità continueranno a gestire questa situazione e quali misure saranno adottate per garantire la sicurezza dei cittadini.