A Covelo di Terlago, un piccolo comune in Trentino, si registra un nuovo episodio di incursione di un orso in un allevamento domestico. Questo evento ha riacceso il dibattito sulla gestione della fauna selvatica e sulla sicurezza degli allevatori. Il proprietario dell’allevamento, Alberto Frizzera, ha denunciato una serie di attacchi da parte dell’animale, esprimendo il suo disagio e la sensazione di abbandono da parte delle autorità.
L’incursione dell’orso: il racconto di Alberto Frizzera
Alberto Frizzera, proprietario dell’allevamento, ha vissuto momenti di grande apprensione. La prima apparizione dell’orso risale al 2 giugno 2022, un evento che inizialmente era stato considerato isolato. Tuttavia, a distanza di quasi tre anni, l’orso è tornato a far visita all’allevamento per ben quattro volte nell’arco di una settimana, precisamente il 13, 15, 16 e 18 marzo. Durante queste incursioni, l’animale ha causato la morte di tre galline e due oche, costringendo Frizzera a prendere misure drastiche per proteggere gli animali rimasti.
In un tentativo di scoraggiare ulteriori attacchi, ha spostato gli animali in un luogo sicuro e ha rimosso l’acqua da un laghetto, dove l’orso si era rifugiato. La frustrazione di Frizzera è palpabile: ha contattato il numero di emergenza 112 per segnalare la presenza dell’orso, ma non ha ricevuto alcun intervento, poiché le autorità hanno giustificato la loro assenza con la mancanza di un pericolo diretto per le persone.
La reazione del sindaco e delle autorità locali
Il sindaco di Covelo di Terlago, Lorenzo Miori, ha confermato di essere a conoscenza della situazione e ha già contattato le autorità competenti per affrontare il problema. Miori ha sottolineato che, come sindaco, le sue possibilità di intervento sono limitate, dato che le ordinanze locali non possono influenzare la presenza di un animale selvatico come l’orso. Ha evidenziato l’importanza del ruolo della Forestale, che dovrà valutare le misure preventive da adottare.
Il sindaco ha espresso la sua preoccupazione per la sicurezza degli allevatori e ha ribadito l’importanza di un intervento tempestivo da parte delle autorità competenti. La situazione richiede un’attenzione particolare, considerando che l’orso è un animale che può rappresentare un rischio per gli allevamenti e, in casi estremi, per la sicurezza delle persone.
Il referendum sugli orsi e il sentimento della popolazione
Il tema della gestione degli orsi in Trentino è tornato alla ribalta anche a seguito del referendum tenutosi il 16 marzo nella Valle dei Laghi. La maggioranza dei votanti, il 97,31%, si è espressa contro il progetto “Life Ursus”, che mira alla conservazione degli orsi. Tuttavia, la bassa affluenza, con solo il 35% della popolazione che ha partecipato, ha sollevato interrogativi sulla percezione del problema da parte dei cittadini.
Il sindaco Miori ha commentato la situazione, affermando che, sebbene l’affluenza possa sembrare bassa, rappresenta comunque un numero significativo di cittadini che si sono attivati su un tema importante. Ha sottolineato che il dibattito sulla presenza degli orsi deve continuare, tenendo conto delle preoccupazioni degli allevatori e della sicurezza della comunità.
La questione degli orsi in Trentino, quindi, non è solo una questione di fauna selvatica, ma coinvolge anche la vita quotidiana degli abitanti e la loro sicurezza, creando un delicato equilibrio tra conservazione e protezione degli interessi locali.
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