Disastro Inps, Giorgietti toglie la pensione con questa malattia: già firmato il decreto | Rimani senza soldi a fine mese

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Un vero e proprio disastro INPS si abbatte sui cittadini italiani, proprio in queste ore: se hai questa malattia, il ministro Giorgetti elimina la pensione. Proprio così: è terribile, ma è successo. Già firmato il decreto: resti senza soldi alla fine del mese.

Un vero e proprio dramma quello che si consuma in queste precise ore per moltissimi cittadini che si trovano a dover fare i conti con questa specifica malattia.

Malgrado si speri sempre che una ‘politica sociale’, nel senso pieno ed esteso del termine, abbracci logiche di ‘welfare’ molto più ampie, succede invece il contrario.

Gli italiani, ogni giorno, sono alle prese con rincari mostruosi, tasse in aumento, e un potere d’acquisto che sta precipitando sempre più in basso.

Alle varie spese fisse, e a quelle quotidiane, poi, molto spesso si aggiungono purtroppo quelle di natura clinica, legate alla propria salute.

Addio alla pensione per chi soffre di questa malattia

Moltissimi italiani devono fare i conti infatti con una quotidianità contraddistinta da malattie, patologie, gravi disturbi fisici o magari psichici. Soffrire di patologie più o meno gravi dovrebbe essere visto come un campanello d’allarme sociale: ovvero sia, le autorità, lo Stato in primis, dovrebbero occuparsi di questi cittadini in difficoltà, sostenendoli magari con aiuti economici specifici.

E invece, clamorosamente succede l’opposto: con l’annuncio legato al vero e proprio terremoto Inps di queste ore. Giorgetti di fatto ha dato il via alla cancellazione della pensione per chi ha alcune specifiche patologie. E’ tutto vero. Con un messaggio emblematico, il numero 890 dello scorso 13 di marzo, INPS ha infatti inaugurato la nuova stagione regolamentare per la verifica delle correttezze delle pensioni.

Giorgetti, Fascicolo Inps
Giorgetti, Fascicolo Inps – Unita.tv

Addio pensioni se sei malato

Il Ministero dell’Economia di  Giancarlo Giorgetti ha lasciato via libera all’INPS in merito alla posizione retributiva di soggetti fragili con gravi patologie, a cui spetta l’onere di dimostrare di ‘essere in vita’: in primis, partendo da coloro che vivono all’estero, come in America, Scandinavia, Oriente e Europa dell’Est.

Coloro i quali soffrono di gravi patologie a rischio vita hanno il dovere di documentare con prove mediche certificate, firmate e controfirmate da testimoni qualificati e, se presenti all’estero, da un’autorità consolare o un pubblico ufficiale locale, la cosiddetta ‘preservazione in vita’. In caso di prova non conforme, chi soffrisse di malattie gravi, o di ricoveri prolungati o si trovasse in stato detenzione, è necessaria la certificazione firmata dal medico curante, attestante, a sua responsabilità, della sussistenza in vita del paziente.