La circolazione di veicoli con targa estera in Italia è regolata da norme specifiche che mirano a garantire il rispetto delle leggi fiscali e della sicurezza stradale. A seguito di un aggiornamento del Codice della Strada nel 2018, sono state introdotte restrizioni per contrastare l’esterovestizione, un fenomeno che consente di eludere le tasse italiane trasferendo fittiziamente la residenza fiscale all’estero. Le modifiche normative hanno suscitato contestazioni a livello europeo, portando il Governo italiano ad adeguare le disposizioni in conformità con le indicazioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Di seguito, si analizzano le principali regole e limitazioni per la circolazione di veicoli immatricolati all’estero sul territorio italiano.
Residenti in Italia e all’estero: limiti di circolazione
Secondo le disposizioni attuali, un cittadino residente in Italia può utilizzare un veicolo con targa estera per un massimo di 90 giorni. Trascorso questo periodo, è obbligatorio procedere all’immatricolazione del veicolo in Italia. Al contrario, un individuo residente all’estero ha la possibilità di circolare in Italia con un veicolo immatricolato nel suo paese per un anno intero. È importante notare che se un veicolo immatricolato all’estero è guidato da un cittadino italiano e il proprietario del veicolo è presente a bordo, il limite di circolazione rimane fissato a un anno.
Queste regole sono state stabilite per garantire che i veicoli circolanti nel territorio italiano siano registrati e tassati secondo le normative locali, evitando così perdite fiscali per lo Stato. È fondamentale che i conducenti siano a conoscenza di queste limitazioni per evitare sanzioni e problematiche legali.
Normativa per auto in locazione
La situazione si complica per i veicoli a noleggio, in leasing o in comodato d’uso. In questi casi, se un veicolo immatricolato all’estero è condotto da un residente italiano e l’intestatario del veicolo non coincide con il conducente, è necessario presentare un documento che attesti gli estremi del contratto di locazione. Questo documento deve includere informazioni specifiche, come la durata del contratto e i dati identificativi del veicolo.
La normativa è stata pensata per garantire la tracciabilità dei veicoli e per evitare abusi da parte di conducenti che potrebbero cercare di eludere le leggi italiane. I conducenti di veicoli a noleggio devono prestare particolare attenzione a queste disposizioni per evitare sanzioni e complicazioni legali.
Iscrizione al registro dei veicoli esteri
Per monitorare i veicoli immatricolati all’estero autorizzati a circolare in Italia per periodi prolungati, è stato istituito il Registro dei veicoli esteri . Un veicolo deve essere iscritto al Reve se, ad esempio, è condotto da un cittadino residente in Italia e circola per più di 30 giorni. Inoltre, se il veicolo appartiene a un lavoratore dipendente o autonomo con sede all’estero, l’iscrizione è obbligatoria dopo 60 giorni dall’acquisto.
Esistono alcune eccezioni all’obbligo di iscrizione, come nel caso di dipendenti della pubblica amministrazione all’estero e familiari, personale delle forze armate in servizio presso organismi internazionali, e residenti a Campione d’Italia. L’iscrizione al Reve comporta un costo di 59 euro, suddiviso tra emolumenti Aci e imposta di bollo. È fondamentale che i conducenti verifichino la documentazione necessaria per l’iscrizione, disponibile sul sito dell’Aci.
Assicurazione, multe e tasse
Per quanto riguarda l’assicurazione, il contratto deve essere stipulato nel paese di immatricolazione del veicolo. Le multe per infrazioni del Codice della Strada vengono inviate all’intestatario del veicolo, anche se immatricolato all’estero. Tra le infrazioni più comuni che possono comportare sanzioni ci sono l’eccesso di velocità, il mancato uso della cintura di sicurezza e la guida in stato di ebbrezza. Le tasse di circolazione, come il bollo auto, devono essere pagate nello Stato in cui il veicolo è registrato.
È importante che i conducenti di veicoli con targa estera siano consapevoli delle normative italiane per evitare sanzioni e complicazioni legali. Le multe possono variare in base alla gravità dell’infrazione e possono comportare anche il ritiro del documento di circolazione.
Sanzioni per violazioni delle normative
Le violazioni delle norme relative alla circolazione di veicoli immatricolati all’estero possono comportare sanzioni significative. Ad esempio, superare i limiti di tempo per la circolazione in Italia può portare a multe che variano da 400 a 1.600 euro, oltre al ritiro del documento di circolazione. Se il proprietario non regolarizza la situazione entro 30 giorni, il veicolo può essere confiscato.
Nel caso di veicoli in leasing o noleggio, l’assenza della documentazione necessaria può comportare multe da 250 a 1.000 euro e il fermo amministrativo del veicolo. La mancata iscrizione al Reve può portare a sanzioni che vanno da 712 a 3.558 euro, con il ritiro del documento di circolazione fino a regolarizzazione avvenuta. Le sanzioni per violazioni del fermo amministrativo possono arrivare a importi compresi tra 1.984 e 7.937 euro. È essenziale che i conducenti siano informati riguardo a queste normative per evitare problematiche legali e sanzioni economiche.