L’arte del design non si limita a creare spazi esteticamente gradevoli, ma si propone di raccontare storie e di evocare emozioni. Questo è il principio alla base di Villa Héritage, l’installazione realizzata da Pierre-Yves Rochon per il Salone del Mobile Milano 2025. L’architetto francese, noto per i suoi progetti di interni in hotel di lusso, presenta un’opera che esplora il concetto di eredita culturale attraverso un’esperienza immersiva che coinvolge tutti i sensi.
Un ambiente che racconta storie
Villa Héritage si distingue per la sua capacità di trasformare l’estetica in un’esperienza totale. La struttura è concepita come un viaggio attraverso il tempo e la memoria, dove ogni elemento è scelto con cura per riflettere un legame profondo con il passato. Rochon utilizza materiali pregiati e dettagli raffinati per creare un’atmosfera che invita alla contemplazione e alla riflessione. La pianta quadrata dell’installazione simboleggia equilibrio e stabilità, mentre la disposizione degli spazi offre ai visitatori un percorso scenografico che stimola la curiosità.
Ogni ambiente di Villa Héritage è progettato per evocare emozioni e ricordi, grazie a stanze tematiche che offrono atmosfere uniche. La teatralità degli spazi è accentuata dall’uso di velluti, carte da parati eleganti e lampadari di cristallo, creando un’estetica vibrante e coinvolgente. L’installazione si propone di trasmettere un messaggio di continuità tra passato e futuro, mostrando come il design possa essere un ponte tra diverse epoche.
Le stanze di Villa Héritage
La stanza bianca: luce e arte
La stanza bianca rappresenta un ambiente etereo dove la luce diventa protagonista. Le pareti, trasformate in tele immateriali, ospitano proiezioni artistiche ispirate al cinema d’autore, creando un’atmosfera rarefatta e quasi magica. Qui, la luce danza e si riflette, alterando la percezione dello spazio e invitando i visitatori a un’esperienza sensoriale unica.
Il giardino d’inverno: un angolo di natura
Il giardino d’inverno è un’oasi verde che richiama i giardini delle storiche ville italiane. Le tonalità vivaci della natura e i dettagli botanici creano un ambiente di tranquillità, dove il tempo sembra rallentare. Questo spazio è pensato per favorire la contemplazione e il relax, permettendo ai visitatori di immergersi in un’atmosfera di armonia e pace.
Il salone rosso: un’esperienza teatrale
Il salone rosso si distingue per la sua intensa atmosfera scenografica. Con velluti porpora e arredi di forte impatto visivo, questo spazio richiama il mondo del teatro e dell’opera lirica. La sua estetica avvolgente stimola i sensi e invita a un’esperienza immersiva, dove il design si fonde con la teatralità.
La biblioteca prugna: cultura e riflessione
La biblioteca prugna è un luogo di intimità e cultura, dove il design si sposa con la letteratura. Scaffali in legno scuro e dettagli in ottone creano un’atmosfera elegante, invitando alla lettura e alla riflessione. Questo ambiente è pensato per coloro che apprezzano la bellezza del sapere e desiderano immergersi in un contesto raffinato.
La musica come parte dell’esperienza
Al centro di Villa Héritage si trova un patio dedicato alla musica, dominato da un pianoforte Alpange. Questo elemento rappresenta una tradizione che unisce diverse discipline artistiche, rendendo il suono parte integrante dell’esperienza. La musica contribuisce a creare un’atmosfera di connessione e emozione, arricchendo ulteriormente il percorso sensoriale proposto dall’installazione.
Il lusso come continuità culturale
Pierre-Yves Rochon afferma che “l’eredità non è una costrizione; è una fonte di libertà”. Villa Héritage incarna questa filosofia, interpretando il lusso non solo come estetica, ma come una continuità di sapere artigianale e artistico. Ogni elemento dell’installazione è pensato per trasmettere una bellezza senza tempo, che unisce il passato con la sperimentazione contemporanea.
Maria Porro, presidente del Salone del Mobile Milano, sottolinea come Villa Héritage rappresenti un invito a rallentare, osservare e sentire. La bellezza autentica, secondo Porro, trascende il tempo e diventa un linguaggio universale, capace di parlare a tutti.