Un episodio di violenza ha scosso la comunità locale, con un ragazzino di 14 anni aggredito da un gruppo di coetanei nei pressi degli ex Magazzini Generali. La richiesta di aiuto da parte della vittima ha sollevato preoccupazioni tra i genitori e le autorithies, che si stanno mobilitando per garantire maggiore sicurezza nella zona. Questo fatto evidenzia un problema crescente di bullismo e aggressioni tra giovani, sollecitando una riflessione su come affrontare tali situazioni.
L’aggressione: dinamica e testimonianze
L’incidente è avvenuto intorno alle 7.30 all’incrocio tra le vie Piatti e Rovelli, a pochi passi dalla scuola del ragazzo. Il giovane, intento a concentrarsi sulle lezioni del giorno, è stato avvicinato da un gruppo di 6-7 ragazzi, poco più grandi di lui. Inizialmente, ha pensato che uno di loro fosse un compagno di classe, ma ben presto ha realizzato la gravità della situazione. Uno dei ragazzi, con il cappuccio tirato sul volto, ha chiesto in modo aggressivo: «Dammi 20 euro». La risposta del 14enne, che ha negato di avere denaro, ha scatenato la reazione violenta del gruppo.
Secondo il racconto della madre della vittima, il ragazzo è stato afferrato e spinto contro un muro, subendo calci agli stinchi e strattoni dolorosi. Fortunatamente, un passante ha assistito alla scena e ha intervenuto, costringendo gli aggressori a fuggire. La madre ha espresso la sua preoccupazione per la sicurezza della zona, sottolineando che il figlio non aveva coltelli addosso e che, per fortuna, aveva il cellulare con sé per poter chiamare aiuto.
Le reazioni della comunità e delle autorità
Monica Ravasio, presidente del Coordinamento dei comitati genitori delle scuole superiori , ha commentato l’accaduto, evidenziando l’importanza di segnalare qualsiasi episodio di violenza. Ha invitato famiglie e ragazzi a non sottovalutare le aggressioni, indipendentemente dalla loro gravità, per poter richiedere interventi adeguati da parte delle autorità. La Ravasio ha sottolineato che le segnalazioni sono fondamentali per creare un quadro chiaro della situazione e per sollecitare misure di sicurezza.
L’assessore alla Sicurezza, Giacomo Angeloni, ha espresso solidarietà alla vittima e ha promesso di contattare la famiglia per offrire supporto. Ha inoltre annunciato l’intenzione di aumentare i controlli nella zona, riconoscendo che episodi di questo tipo, sebbene non frequenti, rappresentano un problema serio che richiede attenzione. La comunità si aspetta che le autorità prendano misure concrete per garantire la sicurezza dei giovani, soprattutto in un’area considerata sicura fino a questo momento.
La reazione del ragazzo e il supporto familiare
Dopo l’aggressione, il 14enne ha manifestato una serie di emozioni contrastanti. Inizialmente spiazzato dall’accaduto, ha condiviso con la madre la sua incredulità e la preoccupazione per il suo futuro. Ha espresso il timore che gli aggressori potessero tornare a cercarlo e ha chiesto di essere accompagnato a scuola nei giorni successivi. La madre ha raccontato che il ragazzo sta considerando di attendere l’autobus in compagnia di altri studenti per sentirsi più sicuro.
Tuttavia, l’esperienza ha anche portato il giovane a una maggiore consapevolezza dei rischi che può affrontare. Nonostante la paura, ha dimostrato una certa maturità, riconoscendo che reagire contro un gruppo di aggressori avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. La madre ha notato un cambiamento nel suo atteggiamento, con il ragazzo che si sente più grande e responsabile, consapevole della necessità di proteggersi.
Questo episodio mette in luce la necessità di un dialogo aperto tra genitori e figli riguardo alla sicurezza e alla gestione delle situazioni di rischio, affinché i giovani possano affrontare con maggiore serenità le sfide quotidiane.
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