Archiviazione dell’indagine sul rifugio Passo Santner: cosa è emerso?

La Procura propone l’archiviazione dell’inchiesta sul rifugio Passo Santner, sollevando interrogativi sulla gestione del terreno demaniale e sull’operato della giunta provinciale coinvolta nel caso.
Archiviazione dell’indagine sul rifugio Passo Santner: cosa è emerso? Archiviazione dell’indagine sul rifugio Passo Santner: cosa è emerso?

Il recente sviluppo nell’inchiesta relativa al rifugio Passo Santner ha sollevato nuove interrogativi. La Procura, guidata dalla pm Federica Iovene, ha richiesto l’archiviazione dell’indagine che aveva riguardato un ampliamento controverso su un terreno demaniale. Il caso era stato avviato su iniziativa di Paul Köllensperger, esponente del Team K, che, nel febbraio 2023, aveva presentato un doppio esposto per condotte che reputava illecite riguardo alla vendita di 900 metri quadri di terreno situato sotto il Catinaccio.

La denuncia del caso da parte di Paul Köllensperger

L’episodio che ha scatenato l’inchiesta risale a due anni fa, quando Köllensperger denunciò le modalità attraverso le quali il terreno demaniale era stato trasferito ai privati. Secondo la sua opinione, la svendita avvenuta di quel pezzo di territorio pubblico rappresentava una violazione delle normative sul patrimonio statale. La denuncia ha sorte di eco nella comunità locale, accendendo i riflettori su questioni di trasparenza e correttezza nella gestione delle risorse pubbliche.

Il rilascio della denuncia ha portato gli organi competenti a intraprendere un’attività investigativa mirata, analizzando le pratiche legate all’ampliamento del rifugio. Questo si inquadra in un più ampio discorso di gestione del patrimonio pubblico, tema particolarmente sentito nella provincia autonoma, con un’attenzione costante sulla valorizzazione e tutela dei beni demaniali.

Indagati e reati contestati: la giunta provinciale all’epoca dei fatti

Nei due anni di indagine, l’attenzione è ricaduta sull’allora giunta provinciale, composta da figure di spicco come Arno Kompatscher, Arnold Schuler e altri membri di rilievo. Gli indagati hanno dovuto affrontare accuse di abuso d’ufficio e falsità ideologica, reati che nel 2024 sono stati abrogati. Queste accuse ponevano in luce la presunta illegittimità di alcune decisioni assunte da parte degli amministratori nell’affidare e gestire il terreno demaniale.

L’inchiesta ha evidenziato l’importanza della trasparenza nelle azioni pubbliche e la necessità di salvaguardare l’interesse collettivo, soprattutto in contesti dove i beni demaniali possono facilmente diventare oggetto di contese private. Le risposte e la condotta dell’attuale amministrazione saranno ora sotto osservazione, dato l’eco che il caso ha sollevato. L’archiviazione proposta dalla pm Iovene non implica automaticamente che la questione sia chiusa, dato che le autorità locali potrebbero decidere di riaprire l’indagine in caso di nuove evidenze.

Sebbene l’archiviazione possa suonare come una chiusura del caso, essa lascia aperti interrogativi per il futuro. La gestione delle risorse pubbliche e la salvaguardia del patrimonio statale, in particolare in un contesto così delicato, continueranno a catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media, mentre i cittadini rimarranno vigili sul modo in cui vengono trattate e valorizzate le risorse collettive.