Bergamo: uomo di 67 anni accusato di abusi su due minori a distanza di dieci anni

A Bergamo, un uomo di 67 anni è sotto processo per abusi su un ragazzo di 18 anni e una bambina di cinque, con testimonianze che rivelano episodi avvenuti in dieci anni.
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Bergamo: uomo di 67 anni accusato di abusi su due minori a distanza di dieci anni - unita.tv

Un caso di abusi su minori sta scuotendo la comunità di Bergamo, dove un uomo di 67 anni è stato accusato di aver perpetrato violenze su un ragazzo e su una bambina. Le presunte aggressioni sarebbero avvenute con un intervallo di dieci anni, coinvolgendo due vittime di età molto diverse. Questo articolo esplora i dettagli del caso, le indagini e le testimonianze emerse durante il processo.

Le accuse e il contesto del caso

L’uomo, che è il compagno della babysitter a cui le famiglie si affidavano per la cura dei propri figli, è attualmente sotto processo. Le accuse riguardano due episodi distinti: uno che coinvolge un ragazzo di 18 anni, che all’epoca dei fatti era minorenne, e l’altro una bambina di cinque anni. Le violenze, secondo quanto riportato, sarebbero avvenute in momenti diversi, ma entrambe le vittime hanno trovato il coraggio di denunciare gli abusi subiti.

Il processo ha avuto inizio con un’udienza tenutasi il 17 marzo presso il tribunale di Bergamo. Le indagini sono state avviate dopo che la madre della bambina ha ascoltato la figlia raccontare di un episodio inquietante. La piccola, durante un incontro con la madre, ha rivelato di essere stata costretta a spalmare della crema sul corpo dell’uomo, descrivendo la situazione con parole che hanno allarmato la donna. Questa testimonianza ha spinto i genitori a contattare l’accusato, il quale ha cercato di minimizzare l’accaduto, insinuando che fosse la bambina a seguirlo in bagno.

La testimonianza della bambina e il racconto del giovane

La testimonianza della bambina è stata fondamentale per l’apertura delle indagini. La madre, preoccupata per le parole della figlia, ha chiesto ulteriori dettagli. La piccola ha rivelato di aver visto un’immagine in televisione che le ha ricordato l’uomo, commentando che “è come il pipino“. Queste affermazioni hanno fatto scattare un campanello d’allarme nei genitori, che hanno deciso di agire.

Due mesi dopo la denuncia della bambina, un’altra segnalazione è giunta da parte del padre di un ragazzo ora maggiorenne. Il giovane ha confessato di aver sofferto per anni di problemi di salute, tra cui dolori al petto e allo stomaco. Solo dopo aver parlato con la madre, ha rivelato che a sei anni il compagno della babysitter gli aveva mostrato contenuti pornografici e che erano avvenuti atti sessuali. La sua testimonianza in aula ha evidenziato il profondo impatto emotivo che gli abusi hanno avuto sulla sua vita, descrivendo un periodo di grande sofferenza e vergogna.

Il processo e le prossime udienze

Il processo prosegue con l’audizione di testimoni e la raccolta di prove. Lunedì prossimo, la bambina sarà ascoltata in modalità protetta, supportata da una psicologa, per garantire che possa esprimere liberamente la sua esperienza senza subire ulteriori traumi. Questo approccio è stato adottato per tutelare la vittima e per facilitare un ambiente sicuro durante la testimonianza.

Il caso ha suscitato un forte interesse mediatico e una profonda preoccupazione tra i cittadini di Bergamo, che si interrogano su come sia possibile che simili episodi possano verificarsi all’interno di contesti di fiducia come quello della babysitter. La comunità attende con ansia l’esito del processo, sperando che giustizia venga fatta per le vittime coinvolte.