Delitto di Via Poma: 35 anni di misteri e nuove indagini sul caso Simonetta Cesaroni

Il caso dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto a Roma nel 1990, riapre le indagini dopo 35 anni grazie a nuovi documenti e testimonianze che potrebbero rivelare verità nascoste.
Delitto Di Via Poma: 35 Anni Di Misteri E Nuove Indagini Sul Caso Simonetta Cesaroni Delitto Di Via Poma: 35 Anni Di Misteri E Nuove Indagini Sul Caso Simonetta Cesaroni
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Il caso dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto il 7 agosto 1990, continua a suscitare interrogativi e a mantenere viva l’attenzione pubblica, anche a distanza di 35 anni. Lo speciale Tg1 intitolato “La ragazza di Via Poma” ha messo in luce le incertezze che circondano questo delitto, rivelando come la verità sia ancora lontana. Nonostante le indagini e i tentativi di archiviazione, la Commissione Antimafia ha riaperto il caso, evidenziando la necessità di una nuova inchiesta.

La cronaca dell’omicidio di Simonetta Cesaroni

Il 7 agosto 1990, Simonetta Cesaroni, una giovane di 21 anni, fu trovata morta nel suo ufficio, situato in Via Poma a Roma. L’omicidio si caratterizzò per la brutalità: la vittima subì 29 coltellate e fu lasciata in una posizione compromettente, il che fece ipotizzare un delitto di natura passionale. Le indagini iniziali portarono a diversi sospettati, tra cui Pietro Vanacore, il portiere del palazzo, e il fidanzato Raniero Busco, entrambi successivamente scagionati. Busco, in particolare, fu condannato a 24 anni di carcere in primo grado, ma fu assolto nel 2014 grazie a una super perizia che mise in discussione le prove a suo carico.

La vicenda si complica ulteriormente con l’emergere di nuove piste, tra cui quella che coinvolge Federico Valle, nipote di un architetto presente nel palazzo il giorno dell’omicidio. Anche per lui le accuse furono archiviate, ma il caso resta irrisolto, alimentando dubbi e speculazioni. La famiglia di Simonetta continua a chiedere giustizia, mentre il gip di Roma ha recentemente ordinato di riaprire le indagini, invitando a esaminare nuovamente tutti i protagonisti coinvolti.

I nuovi sviluppi e le indagini riaperte

Negli ultimi tempi, sono emersi documenti riservati che suggeriscono l’intervento dei servizi segreti nelle indagini iniziali. Questi documenti, rinvenuti negli uffici dell’Associazione Italiana Alberghi della Gioventù , hanno sollevato interrogativi sulla possibile connessione tra l’omicidio e poteri forti. Il gip ha chiesto di approfondire questa pista e di riascoltare testimoni che non erano stati sentiti in precedenza. La centralità della famiglia Vanacore nel caso è stata confermata da recenti dichiarazioni, mentre il figlio del portiere ha espresso la sua convinzione che le indagini debbano continuare.

Il caso ha anche attirato l’attenzione di criminologi e esperti, che hanno avanzato nuove ipotesi sul profilo del killer. Carmelo Lavorino, un criminologo, ha suggerito che l’assassino fosse mancino e che avesse utilizzato un taglia carte come arma. Le sue analisi hanno portato a considerare che il delitto sia avvenuto prima delle 16:45, contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato.

Le figure chiave e le ombre del passato

Un altro personaggio di rilievo nella vicenda è Francesco Caracciolo di Sarno, ex presidente dell’Aiag, accusato di molestie nel 1992. Le sue dichiarazioni e il suo alibi sono stati messi in discussione, poiché il suo rientro a casa coincide con l’orario dell’omicidio. Inoltre, il giudice ha richiesto di indagare su un furto avvenuto nel 1999 in un caveau di piazzale Clodio, in cui sarebbero stati rubati documenti legati al caso di Simonetta.

Le indagini hanno anche rivelato errori significativi da parte del medico legale, che non ha effettuato misurazioni cruciali sul corpo della vittima e non ha repertato elementi potenzialmente utili per identificare il colpevole. Questi errori hanno sollevato ulteriori dubbi sulla gestione del caso e sulla possibilità di depistaggi da parte di entità esterne.

Il delitto di Via Poma rimane uno dei casi più controversi e affascinanti della cronaca italiana, con la famiglia di Simonetta Cesaroni e l’opinione pubblica che continuano a chiedere giustizia e verità. Le nuove indagini e le rivelazioni recenti potrebbero finalmente portare a una svolta in questa intricata vicenda.

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