Emergenza in mare: Life Support e Mediterranea salvano naufraghi in condizioni critiche

La nave Life Support di Emergency chiede un porto di riparo vicino ad Ancona per 215 naufraghi, mentre Mediterranea Saving Humans soccorre 28 persone alla deriva in acque tunisine.
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La situazione nel Mediterraneo continua a essere drammatica, con le organizzazioni umanitarie che si trovano a fronteggiare sfide sempre più complesse. La Life Support di Emergency ha lanciato un appello al centro di coordinamento del soccorso marittimo per ottenere un porto di riparo più vicino ad Ancona, a causa del deterioramento delle condizioni meteorologiche. Questo articolo esplora le recenti operazioni di soccorso e le difficoltà affrontate dalle persone in fuga.

Life Support chiede un porto di riparo

La Life Support, nave di Emergency, ha chiesto ufficialmente un porto di riparo o un punto di sbarco più vicino rispetto al porto assegnato di Ancona. Domenico Pugliese, comandante della nave, ha spiegato che a bordo ci sono 215 naufraghi, soccorsi in tre distinti interventi nelle acque internazionali della SAR libica. Le previsioni meteo indicano un peggioramento con mare forza 7 proveniente da nord-est, rendendo pericoloso il viaggio verso Ancona. Pugliese ha sottolineato l’urgenza della situazione, richiedendo alle autorità di assegnare un porto di sbarco più sicuro e accessibile.

Nonostante la richiesta, l’MRCC non ha ancora fornito una risposta positiva. Emergency ha suggerito che un’alternativa valida sarebbe lo sbarco immediato a Siracusa, dove la Life Support si sta dirigendo per trasferire 44 naufraghi considerati più vulnerabili a un mezzo della Guardia Costiera. L’organizzazione ha evidenziato che tutti i naufraghi necessitano di un porto sicuro per ricevere cure mediche e supporto psicologico, oltre alla possibilità di richiedere asilo. La situazione è critica, e Emergency mira a evitare un’ulteriore sofferenza per queste persone, già provate da esperienze traumatiche nei loro Paesi d’origine e durante il viaggio.

Condizioni di salute dei naufraghi

Marilena Silvetti, responsabile del team medico della Life Support, ha descritto le condizioni precarie dei naufraghi a bordo. Molti di loro sono stati trovati in uno stato di debolezza e disidratazione, mentre alcuni presentano ustioni chimiche causate dal contatto con carburante e acqua di mare. Con il deterioramento delle condizioni meteorologiche, è previsto un aumento dei casi di mal di mare, aggravando ulteriormente la situazione già critica. Silvetti ha sottolineato l’importanza di un intervento rapido per garantire la salute e il benessere dei naufraghi.

Mediterranea Saving Humans: operazione di soccorso

Parallelamente, Mediterranea Saving Humans ha comunicato di aver effettuato un’operazione di soccorso di 28 persone, tra cui 12 minori, che si trovavano alla deriva in acque SAR tunisine. Queste persone erano partite dalla costa libica di Sabratha e il loro motore ha preso fuoco, mettendo a rischio le loro vite. L’equipaggio della nave Safira ha avviato le operazioni di soccorso dopo aver avvistato segni di naufragio e un corpo senza vita in mare.

Le autorità sono state immediatamente avvertite, e il team di Mediterranea ha lavorato per garantire la sicurezza dei naufraghi, tutti profughi provenienti da diverse nazionalità dell’Africa subsahariana e occidentale. Dopo 52 ore in mare, i naufraghi erano stremati e necessitavano di assistenza medica. Il team a bordo sta attualmente fornendo le cure necessarie per affrontare le loro condizioni di salute.

La situazione nel Mediterraneo rimane critica, con le organizzazioni umanitarie che continuano a lottare per garantire la sicurezza e il benessere dei naufraghi.

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