Inaugurazione del nuovo padiglione nel carcere di Sulmona: cresce la capacità, ma restano le preoccupazioni

A partire dal 1 marzo 2025, il carcere di Sulmona aumenterà la sua capacità con un nuovo padiglione per detenuti ad alta sicurezza, sollevando preoccupazioni per il personale e la sicurezza.
Inaugurazione del nuovo padiglione nel carcere di Sulmona: cresce la capacità, ma restano le preoccupazioni Inaugurazione del nuovo padiglione nel carcere di Sulmona: cresce la capacità, ma restano le preoccupazioni

A partire dal 1 marzo 2025, il carcere di Sulmona accoglierà un nuovo padiglione, aumentando la sua capacità di accoglienza per detenuti ad alta sicurezza. Questa iniziativa è stata recentemente confermata durante un incontro tra l’amministrazione del penitenziario e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, evidenziando così l’intenzione di rafforzare la struttura. Tuttavia, resta aperta una questione cruciale legata al personale di polizia penitenziaria, in un contesto in cui l’aumento dei detenuti potrebbe non corrispondere a un adeguato potenziamento dell’organico.

Un aumento significativo: il nuovo padiglione del carcere

Il nuovo padiglione del carcere di Sulmona sarà in grado di ospitare ulteriori 265 detenuti, che si aggiungono ai 462 già presenti nella struttura. Questa espansione è stata definita necessaria per gestire un incremento della popolazione carceraria che è in costante crescita. La città si appresta ad affrontare una realtà modificata, con un totale previsto di 700 individui reclusi. I collegamenti con le famiglie dei detenuti diventeranno sempre più cruciali, poiché molti familiari si sono già mostrati interessati a recarsi a Sulmona per sostenere i loro cari.

Ieri, alla struttura penitenziaria sono arrivate le ultime nove persone, un segno tangibile che l’ampia programmazione di accoglienza sta proseguendo senza interruzioni. Questo nuovo padiglione si pone dunque come risposta a una necessità urgente e crescente, fornendo spazi adeguati per un’utenza che continua ad aumentare.

Le preoccupazioni per la sicurezza e il personale

Tuttavia, l’incremento dei detenuti non è privo di preoccupazioni. Mauro Nardella, vice segretario generale del Sindacato di polizia penitenziaria , ha sollevato dubbi sulle implicazioni di questa espansione sull’organico di polizia. Rileva come l’aumento della popolazione carceraria non sia accompagnato da un potenziamento del personale, rendendo difficile garantire la sicurezza all’interno della struttura.

Nardella ha espresso la sua inquietudine riguardo alla mancanza di attenzione su questo tema da parte dei candidati sindaci. Nel contesto delle elezioni locali, la politica sembra ignorare le problematiche del carcere, trascurando così un aspetto fondamentale della vita comunitaria. L’assenza di un dialogo serio su questi temi evidenzia un disinteresse generale verso le condizioni dei penitenziari e l’impatto sociale che essi hanno sulla comunità circostante.

Il ruolo della politica nel dibattito sul carcere

La discontinuità tra l’aumento della capacità carceraria e la reazione della politica locale è un campanello d’allarme. Nardella sottolinea come sarebbe opportuno rivalutare l’economia sociale derivante dalla presenza di un penitenziario, dove non solo i detenuti, ma anche un importante numero di familiari sono coinvolti. Si stima che le famiglie dei detenuti possano significare un flusso di visitatori, il che potrebbe tradursi in opportunità per la città.

L’attenzione su queste questioni appare fondamentale, non solo per la gestione del carcere, ma anche per lo sviluppo di politiche più inclusive e attente alle necessità delle persone coinvolte. È un’occasione da non perdere, vista la presenza di un’utenza così numerosa che necessita di essere ascoltata.

La nuova struttura è quindi il risultato di un impegno volto a migliorare le condizioni di detenzione, ma rimane centrale una riflessione sull’adeguatezza delle risorse disponibili per la gestione della sicurezza e del benessere dei detenuti e del personale.