Inchiesta carabinieri su medico: curava la sua gatta nel reparto di radiologia

Indagine dei Carabinieri del Nas sull’operato del dottor Gianluca Fanelli, che ha curato la propria gatta nel reparto di Radiologia dell’ospedale Parini di Aosta, sollevando interrogativi etici e disciplinari.
Inchiesta carabinieri su medico: curava la sua gatta nel reparto di radiologia Inchiesta carabinieri su medico: curava la sua gatta nel reparto di radiologia

Si svolge un’indagine da parte dei Carabinieri del Nas presso il reparto di Radiologia dell’ospedale Parini di Aosta. Questa inchiesta è scaturita da un caso controverso che coinvolge il dottor Gianluca Fanelli, responsabile della struttura di Radiologia e neuroradiologia interventistica, il quale ha prestato cure alla propria gatta, sotto l’effetto di monitoraggi significativi come una TAC e un drenaggio per pneumotorace. Il dossier è frutto di una segnalazione da parte della direzione dell’ASL, che ha portato i magistrati ad aprire un fascicolo.

La segnalazione e le cure alla gatta

L’evento che ha attirato l’attenzione degli inquirenti si è verificato quando il dottor Fanelli ha ammesso di aver curato la sua gatta all’interno del reparto in cui lavora. L’animale, riportato in condizioni critiche dopo una caduta di sei piani dal tetto di un condominio, ha ricevuto trattamenti medici direttamente dal suo proprietario. Queste pratiche mediche sollevano interrogativi etici e professionali, mettendo in discussione la condotta del medico e l’adeguatezza dell’intervento.

Gli accertamenti sono iniziati dopo che la direzione dell’azienda sanitaria ha ritenuto necessario informare le autorità competenti. In questo contesto, le modalità con cui il dottor Fanelli ha gestito la situazione saranno esaminate con attenzione per valutare eventuali violazioni di protocollo da parte del personale medico.

I provvedimenti disciplinari in vista

Parallelamente alle indagini dei Carabinieri, l’ufficio procedimenti disciplinari dell’azienda sanitaria ha avviato una propria istruttoria. Questa ha lo scopo di valutare la condotta del dottor Fanelli e decidere se procedere con sanzioni disciplinari. Le misure a cui il medico potrebbe essere soggetto variano da una semplice censura scritta, che rappresenta la misura più lieve, fino al licenziamento, sanzione di massima severità.

Il procedimento disciplinare deve concludersi necessariamente entro 120 giorni dalla contestazione dell’addebito, un termine che aumenta la pressione su tutte le parti coinvolte. La situazione ha già generato un dibattito significativo all’interno dell’ospedale e tra i professionisti della salute, che si interrogano sulle ripercussioni del caso sulla reputazione della struttura e sulla fiducia dei cittadini nei confronti del sistema sanitario.

In attesa di sviluppi ulteriori, l’attenzione resta alta su come l’azienda sanitaria gestirà la situazione e quali misure verranno adottate. La correttezza e l’integrità nella pratica medica sono valori fondamentali in qualsiasi contesto, e l’episodio in questione ripropone quesiti rilevanti non solo per l’immediato coinvolto, ma per l’intero ambiente professionale.