Negli ultimi decenni, il tema della mafia ha assunto contorni sempre più complessi, dando vita a un dibattito ricco di sfaccettature. Da un lato si assiste all’ammissione della sua esistenza, dall’altro persiste un negazionismo raffinato che mina le fondamenta della realtà sociale e legale. Giancarlo Caselli, ex procuratore capo di Palermo e Torino, ha offerto un chiaro e diretto intervento su questi temi durante un evento pubblico nel nuovo polo universitario di Aosta, evidenziando preoccupazioni per la penetrazione mafiosa nelle regioni settentrionali dell’Italia.
Il negazionismo contemporaneo e la mafia
Nel suo intervento, Caselli ha messo in luce come il negazionismo riguardante la mafia non sia svanito, ma si sia evoluto. “Non si nega più l’esistenza della mafia, ma si nega il concorso esterno“, ha dichiarato. Questo fenomeno ha radici profonde nella cultura politica italiana, dove figure di spicco come Silvio Berlusconi hanno gettato dubbi sulla legittimità di reati come il concorso esterno mafioso. La continua difesa di posizioni negazioniste rappresenta un ostacolo significativo nella lotta alla mafia, poiché allontana l’attenzione dalla necessità di un approccio integrato e consapevole nei confronti di questo fenomeno criminoso.
L’ex procuratore ha chiarito che la mafia non è solo un insieme di gangster, ma è un sistema complesso che collabora con entità esterne, capaci di garantire la propria sopravvivenza e il proprio potere. Questo fa comprendere perché le mafie siano riuscite a radicarsi così profondamente nel tessuto della società italiana per oltre duecento anni.
L’evoluzione delle mafie al nord
Un altro punto critico evidenziato da Caselli riguarda la crescente presenza e il consolidamento delle mafie al nord. “Oggi, la facilità di circolazione di merce e denaro ha aperto le porte alle mafie, rendendo necessaria la loro presenza in regioni come il Piemonte e la Valle d’Aosta“, ha affermato. Sebbene il contesto economico attuale presenti delle sfide, le mafie sono in grado di sfruttare le opportunità offerte dalla crisi, soprattutto per quanto riguarda il riciclaggio di denaro sporco.
La ‘ndrangheta, in particolare, ha visto un incremento della propria influenza in queste aree, nonostante l’iniziale resistenza delle autorità. La mancanza di contrasto efficace ha portato a una certa indifferenza nei confronti del crimine organizzato, creando un terreno fertile per la sua espansione. Caselli ha messo in evidenza l’importanza di una magistratura indipendente in grado di affrontare le sfide poste dalla mafia moderna, sottolineando che, per molti, è difficile accettare la realtà della situazione.
L’importanza delle iniziative legali
Il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, ha riconosciuto l’importanza della presenza di Caselli, sottolineando come la sua carriera sia un esempio significativo per tutti coloro che operano nel campo della giustizia e della legalità. L’istituzione di un osservatorio sulla legalità, promossa dal Consiglio regionale, rappresenta un passo fondamentale nella direzione della consapevolezza collettiva e dell’impegno per garantire che la mafia non trovi spazio nel territorio.
La creazione di iniziative volte a promuovere la legalità e a sensibilizzare la società civile riguardo alla mafia è cruciale per creare una cultura di resistenza contro le infiltrazioni mafiose. Riconoscere e affrontare le problematiche legate alla mafia è un dovere civico per ogni singolo cittadino, così come rappresenta una priorità per le istituzioni italiane. La speranza è che in futuro si possa assistere a un cambiamento radicale nella percezione e nel contrasto al crimine organizzato.