Il caso di Liliana Resinovich continua a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica. La cugina Silvia Radin e l’avvocato Antonio Cozza sono stati ospiti del programma di Rai Uno “Storie Italiane“, dove hanno discusso le recenti dichiarazioni di Sergio Resinovich, fratello della vittima. Le sue parole, cariche di accusa nei confronti di Sebastiano Visintin, marito di Liliana, sollevano interrogativi su una possibile revisione delle indagini.
Accuse dirette a Sebastiano Visintin
Sergio Resinovich ha espresso un forte disappunto riguardo al trattamento riservato alla sua famiglia rispetto a quello di Sebastiano Visintin. Ha sottolineato che le persone vicine a Visintin non sono state mai interrogate in modo adeguato, mentre la sua famiglia è stata costantemente monitorata. Secondo Sergio, Visintin ha cercato di coprire qualcuno e ha rilasciato dichiarazioni contraddittorie in diverse trasmissioni televisive, dove ha accusato la famiglia di mentire. La frustrazione di Sergio è palpabile: “Noi volevamo solo cercare Liliana, ma lui ha sempre ostacolato le ricerche”.
La richiesta di una bara di cartone
Silvia Radin ha rivelato un episodio inquietante: “Sebastiano ha chiesto una bara di cartone per la cremazione”. Questo commento ha sollevato ulteriori dubbi sulla sincerità di Visintin. Radin ha anche accusato Sebastiano di aver diffamato lei e sua figlia, insinuando che avessero rubato gli ori di Liliana. Le contraddizioni nelle sue affermazioni, secondo Radin, alimentano i sospetti: “Come si può non avere dubbi su di lui? Dice di non avere contatti con il figlio, ma lo ha visto tre giorni dopo la morte di Liliana“.
Critiche alle indagini
Silvia Radin ha espresso preoccupazione per la gestione delle indagini, in particolare per la coperta che doveva essere collocata nella bara di Liliana. “Spero che qualcuno l’abbia analizzata. È passato troppo tempo e non abbiamo risposte”, ha affermato. Secondo Radin, l’intero processo è stato gestito in modo inadeguato, con il corpo di Liliana trasportato in un’area isolata. La sua fiducia nel nuovo procuratore è evidente, ma la frustrazione per il tempo perso è altrettanto palpabile.
La posizione dell’avvocato Antonio Cozza
Antonio Cozza, legale della famiglia Resinovich, ha commentato le dichiarazioni di Sergio, definendole forti e mature. Tuttavia, ha anche sottolineato che non possono sostenere le accuse contro Sebastiano Visintin, poiché non è attualmente indagato. Cozza ha riconosciuto che il rapporto tra Sebastiano e Liliana era deteriorato, ma ha ribadito che spetta agli inquirenti decidere se avviare ulteriori indagini.
La richiesta di una revisione delle indagini
Silvia Radin ha insistito sulla necessità di indagare su tutti, compreso Sebastiano. Ha messo in discussione la credibilità delle prove raccolte, evidenziando che Visintin possiede numerosi cellulari e profili social, suggerendo che ci siano aspetti della sua vita che non sono stati esplorati a fondo. “Dicono che lui è stato controllato, ma ci sono troppe cose che non sono state fatte”, ha affermato Radin, esprimendo la sua determinazione a ottenere giustizia per Liliana.
Le nuove indagini potrebbero portare a sviluppi significativi nel caso di Liliana Resinovich. La famiglia continua a chiedere verità e giustizia, mentre il mistero che circonda la sua morte rimane irrisolto. Attenderemo ulteriori aggiornamenti nelle prossime settimane, sperando che la verità emerga finalmente.
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