Il programma Iceberg di Telelombardia ha recentemente dedicato un episodio alla complessa vicenda del delitto di Garlasco, con un focus particolare sulla situazione di Alberto Stasi. Antonio De Rensis, avvocato di Stasi, ha fornito aggiornamenti significativi riguardo alla possibilità di un affidamento in prova per il suo assistito, che potrebbe uscire dal carcere a partire da luglio. De Rensis ha sottolineato il percorso di riabilitazione di Stasi, evidenziando come il giovane, all’epoca dei fatti, fosse uno studente e come la sua famiglia abbia lavorato duramente per rispettare la condanna. L’avvocato ha anche accennato a una nuova indagine che si sta sviluppando su basi concrete, dopo anni di lavoro silenzioso su questo caso.
La richiesta di affidamento in prova per Alberto Stasi
Antonio De Rensis ha spiegato che Alberto Stasi ha rispettato la sua condanna e ha compiuto un percorso di riabilitazione. Con il supporto della collega Giada Bocellari, che segue il caso da quindici anni, De Rensis sta preparando la richiesta di affidamento in prova. Questo passaggio rappresenterebbe un importante cambiamento nella vita di Stasi, che ha già scontato una parte significativa della sua pena. L’avvocato ha messo in evidenza come, nonostante la gravità della situazione, Stasi abbia diritto a una nuova opportunità, in quanto ha adempiuto ai suoi doveri legali.
De Rensis ha descritto la situazione attuale come un “percorso in fase di sviluppo”, sottolineando che la revisione del caso deve essere supportata da prove solide. Ha espresso la sua convinzione che ci siano elementi che meritano di essere esplorati ulteriormente, ma ha anche avvertito che è ancora prematuro parlare di una revisione definitiva. La questione è complessa e richiede un’analisi approfondita da parte dei giudici.
Nuove indagini e tracce di Sempio
Il legale ha discusso anche delle recenti rivelazioni riguardanti il DNA di Sempio, un elemento che potrebbe avere un ruolo cruciale nel caso. De Rensis ha affermato che se il DNA di Sempio dovesse risultare presente sulla vittima, ciò potrebbe suggerire che ci siano motivi innocenti alla base della sua presenza. Ha notato che ci sono timori attorno a questa indagine, ma ha invitato a non farsi influenzare da paure infondate. Ha citato un caso simile avvenuto in passato, in cui una revisione delle indagini ha portato a una condanna dopo che inizialmente si era parlato di suicidio.
Inoltre, De Rensis ha menzionato il contributo di esperti di fama mondiale, come il professor Ever, che ha lavorato sul caso in modo anonimo. Secondo l’avvocato, il professor Ever ha fornito analisi che potrebbero rivelarsi fondamentali per la revisione del caso. Ha anche criticato le indagini iniziali, sottolineando che ci sono stati errori e superficialità che meritano di essere riesaminati.
Paura e omertà nel piccolo paese di Garlasco
Un aspetto inquietante emerso durante l’intervista è il clima di paura che aleggia a Garlasco, un paese di circa 8.000 abitanti. De Rensis ha espresso preoccupazione per il fatto che, in una comunità così piccola, ci sia un’atmosfera di timore che impedisce alle persone di parlare liberamente. Ha sottolineato che non si tratta di una situazione tipica di aree con alta criminalità, ma piuttosto di una reazione a eventi tragici che hanno colpito la comunità.
L’avvocato ha anche fatto riferimento a testimonianze ritenute inattendibili, evidenziando come alcune persone possano aver ritrattato le loro dichiarazioni per paura di ritorsioni. Ha messo in discussione l’affidabilità di alcune prove e ha chiesto che vengano esaminati con attenzione tutti gli elementi a disposizione, inclusi i movimenti di altre persone presenti nella zona al momento del delitto.
Il mistero della telefonata anonima
Un altro punto di interesse emerso nell’intervista è la telefonata anonima ricevuta il giorno dell’omicidio. De Rensis ha descritto la chiamata, in cui una persona chiedeva aiuto, come un elemento che merita di essere indagato ulteriormente. La mancanza di informazioni chiare su questa telefonata solleva interrogativi e potrebbe rappresentare un indizio importante per le indagini in corso.
L’avvocato ha concluso affermando che i fatti e le immagini parlano più delle parole e che le indagini devono continuare per fare luce su questa tragica vicenda. Ha ribadito l’importanza di un’analisi approfondita e di un approccio rigoroso per garantire che la verità emerga, affinché giustizia possa essere fatta per Chiara Poggi e per tutte le persone coinvolte.
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