Un episodio inquietante si è verificato a Torino, dove una bicicletta è stata lanciata dalla balaustra dei Murazzi, riaccendendo il dolore e la rabbia per la vicenda di Mauro Glorioso, lo studente di medicina rimasto paralizzato due anni fa a causa di un gesto simile. La notizia, riportata dal Corriere della Sera, ha suscitato forti reazioni, in particolare da parte del padre di Mauro, Giuseppe Glorioso, che ha espresso incredulità e preoccupazione per la ripetizione di tali atti.
La reazione del padre di Mauro Glorioso
Giuseppe Glorioso ha commentato l’episodio con profonda amarezza, sottolineando come la società non abbia ancora appreso la lezione da quanto accaduto a suo figlio. La sua incredulità si traduce in una domanda semplice ma inquietante: come è possibile che un gesto del genere possa ripetersi, nonostante il tragico esito della vicenda di Mauro sia noto a tutti? Il signor Glorioso ha evidenziato che il lancio della bici potrebbe avere avuto conseguenze devastanti per chiunque si trovasse sotto, non solo per suo figlio. Ha espresso il timore che il giovane autore di questo gesto non si sia reso conto della gravità della situazione, e ha scelto di non informare Mauro dell’accaduto per proteggerlo da un ulteriore dolore.
Un simbolo della superficialità giovanile
Per Giuseppe Glorioso, questo nuovo episodio rappresenta un sintomo preoccupante della cultura giovanile attuale, caratterizzata dalla ricerca di attenzione e approvazione sui social media. Secondo lui, i giovani vivono in un contesto in cui le azioni vengono spesso sottovalutate, come se tutto fosse un gioco. Quando si verificano incidenti gravi, le scuse sembrano essere considerate sufficienti per assolvere le responsabilità. Il padre di Mauro ha affermato che è necessario affrontare questa problematica, evidenziando la necessità di un intervento educativo che possa far comprendere ai giovani la gravità delle loro azioni.
La situazione di pericolo ai Murazzi
Giuseppe Glorioso ha anche ricordato che questo è il terzo episodio di lancio di biciclette dai Murazzi, un fatto che mette in luce la mancanza di interventi da parte delle autorità locali. Nonostante le conseguenze tragiche già vissute dalla sua famiglia, il Comune non ha adottato misure per garantire la sicurezza in quella zona. La ripetizione di tali gesti rischia di mettere in pericolo non solo i giovani, ma chiunque si trovi nei pressi dei Murazzi.
Le condanne per il lancio della bici
Riguardo alla vicenda di Mauro Glorioso, i responsabili del lancio della bici sono stati condannati a pene che variano da un minimo di 9 a un massimo di 16 anni. Tra i condannati, spicca il caso di Sara Cherici, che ha ricevuto una pena di 16 anni nonostante non abbia partecipato attivamente al lancio. La giovane ha assistito alla scena, ma non ha tentato di fermare l’azione, scappando invece. La sua posizione ha sollevato dibattiti, poiché ha sempre ammesso le proprie responsabilità, ma ha cercato di minimizzare il suo ruolo. Anche Victor Ulinici, l’autore del gesto, è stato condannato a 16 anni di carcere, sottolineando la serietà con cui la giustizia ha affrontato la questione.
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