Nella serata del 3 ottobre 2024, un caso di omicidio sta tenendo banco nelle aule di giustizia di Rimini. L’approfondita analisi del dispositivo cellulare di Louis Dassilva, unico indagato, ha rivelato pause di interazione tra le 22:08 e le 22:38, proprio nel momento in cui si presume sia avvenuto l’omicidio di Pierina Paganelli. Le conclusioni emerse dall’udienza di oggi, riguardanti il lavoro del perito ingegnere Giuseppe Ferraro, sollevano interrogativi cruciali sulla dinamica dei fatti e pongono la difesa di Dassilva in una posizione di forte contestazione.
Rivelazioni dall’analisi forense del cellulare
Il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Ferraro, ha presentato al tribunale una relazione che evidenzia l’assenza di motivi per ritenere che il cellulare fosse attivamente usato durante il lasso di tempo in questione. Analizzando i File System Events , Ferraro ha affermato che non sono state trovate prove di interazioni fisiche con il dispositivo, suggerendo che qualunque segnale di attività registrato potrebbe essere stato generato automaticamente. Secondo Ferraro, il cellulare di Dassilva risulterebbe compromesso e in uno stato tale da non fornire un quadro chiaro delle azioni avvenute quella sera.
Un punto chiave emerso dalla relazione è la completa cancellazione della chat di WhatsApp tra Dassilva e una certa Manuela Bianchi, che potrebbe rappresentare una perdita significativa di evidenze potenzialmente utili per le indagini. L’assenza di tracce tangibili di interazione sul dispositivo durante il presunto omicidio fa propendere per l’ipotesi che l’omicidio si sia verificato proprio in quel periodo di inattività.
La difesa di Dassilva si oppone alle conclusioni del perito
La posizione della difesa di Louis Dassilva sembra credere che i dati presentati non siano così decisivi. L’avvocato della difesa, Riario Fabbri, ha messo in discussione la sicurezza delle conclusioni tratte dall’analisi forense. Durante l’udienza, ha sottolineato come, a seguito dell’esame trasversale del perito e dei consultori, emergano ulteriori chiavi di lettura che potrebbero interpretare i dati dell’analisi in maniera differente. Secondo l’avvocato, non è possibile giungere a una conclusione chiara riguardo all’uso del cellulare, attaccando la semplice lettura della relazione che darebbe per scontato che non vi sia stata alcuna interazione.
Un altro legale del team difensivo, Andrea Guidi, si è unito a questa posizione, affermando che in verità non sarebbe dimostrato che Dassilva non abbia potuto utilizzare il suo cellulare in quel periodo senza che l’operazione fosse registrata.
Conseguenze delle indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli
Le elezioni al dibattito legale si intensificano quando si considerano le implicazioni che tali analisi hanno su un caso di omicidio così delicato. Nonostante l’assenza di interazione sul cellulare di Dassilva in quel fondamentale intervallo temporale, la difesa insiste per indicare che le attuali evidenze non sono sufficienti per escludere la sua violenta partecipazione all’evento.
Il giudice ha quindi disposto un’opportuna integrazione delle prove per chiarire ulteriormente la questione, richiedendo ulteriori approfondimenti sui registri di attività. La tensione rimane alta, mentre il team difensivo cerca di aprire nuove strade interpretative sul caso, contribuendo a un dibattito che è lungi dall’essere concluso. L’attenzione rimane ora rivolta sia al lavoro del giudice che alla raccolta e analisi di ulteriori prove, in un contesto dove il mistero sull’omicidio di Pierina Paganelli si fa sempre più complesso.