Processo Eternit bis: ascolti dei consulenti a Torino per le morti da amianto

Il processo Eternit bis a Torino si concentra sulle responsabilità di Stephan Schmidheiny per l’esposizione all’amianto, con audizioni di consulenti tecnici previste prima dell’udienza del 17 febbraio.
Processo Eternit bis: ascolti dei consulenti a Torino per le morti da amianto Processo Eternit bis: ascolti dei consulenti a Torino per le morti da amianto

Il processo Eternit bis, che si svolge presso la corte di assise di appello di Torino, ha fatto registrare un nuovo sviluppo. Questa mattina, i giudici hanno disposto l’audizione dei consulenti tecnici sia dell’accusa che della difesa, in vista di un’importante udienza fissata per il 17 febbraio. Questa fase del processo si concentra sulle conseguenze mortali dell’esposizione all’amianto e colpisce in particolare la comunità di Casale Monferrato, dove tragicamente si sono verificati numerosi decessi legati proprio a questa sostanza tossica.

L’imputato e le sue responsabilità

Al centro del dibattito giuridico c’è l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, già condannato in primo grado nel 2023 a dodici anni di carcere per omicidio colposo. Il processo, che dura da anni, ha preso avvio da una maxi inchiesta avviata dalla Procura di Torino nel 2004 e ha messo in luce le gravi responsabilità legate alla gestione dei materiali contenenti amianto. In sede di appello, la Procura generale ha richiesto una pena maggiore, proponendo l’ergastolo per Schmidheiny. La decisione di ascoltare i consulenti tecnici si inserisce in un quadro di complessità giuridica, dove l’associazione tra esposizione all’amianto e malattie letali rimane un tema centrale.

Il ruolo dei consulenti tecnici

L’audizione dei consulenti tecnici è cruciale per chiarire le evidenze scientifiche e mediche che dimostrano il legame tra l’esposizione all’amianto e le patologie riscontrate nei lavoratori e nei residenti della zona di Casale Monferrato. Uno degli avvocati difensori, Guido Carlo Alleva, ha descritto questa fase come “il vero snodo del processo”. La testimonianza di esperti nel ramo della sanità e della sicurezza sul lavoro potrebbe rivelarsi fondamentale per determinare l’effettivo grado di responsabilità di Schmidheiny e per definire la pena appropriata.

Aspettative e sviluppi futuri

La parte civile, rappresentata da Massimiliano Quirico, direttore di ‘Sicurezza e Lavoro‘, ha espresso l’auspicio che l’ulteriore approfondimento della questione possa chiarire, una volta per tutte, le responsabilità del patron di Eternit. Quirico ha ribadito l’importanza di giungere a una sentenza “inattaccabile in Cassazione”, evidenziando come la questione amianto non riguardi solo aspetti legali, ma anche la salute e il benessere di una comunità che ha sofferto per anni a causa delle scelte imprenditoriali di pochi. Le prossime udienze, quindi, si preannunciano cariche di tensione e di attesa, poiché l’esito di questo caso potrebbe avere ripercussioni significative, non solo per l’imputato, ma anche per le vittime e le famiglie colpite dalla tragedia dell’amianto.

I riflettori rimangono puntati su Torino, in attesa del prosieguo di un processo che rappresenta non solo una battaglia legale, ma anche un momento cruciale per la giustizia sociale.