Un grave caso di presunti abusi sessuali ha scosso la comunità di Castellammare di Stabia, dove sette alunni della scuola media Salvati sono stati ascoltati dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Torre Annunziata. Le dichiarazioni dei ragazzi, raccolte durante un incidente probatorio, hanno portato a un’accusa pesante nei confronti di un’insegnante di sostegno, attualmente in carcere da tre mesi.
Dettagli dell’incidente probatorio
Nei giorni di martedì e mercoledì, i sette studenti sono stati ascoltati dal gip Luisa Crasta, in un procedimento che ha come oggetto le accuse di violenza sessuale e induzione a compiere atti sessuali. Le testimonianze dei ragazzi, che hanno tra i 12 e i 14 anni, sono state considerate fondamentali per la costruzione di un impianto probatorio solido da parte della procura. Durante l’incidente probatorio, i ragazzi hanno confermato di aver subito abusi da parte della docente, la quale ha sempre negato le accuse.
L’insegnante, 37 anni, è stata arrestata il 13 gennaio 2025, dopo che le voci sui presunti abusi erano emerse tra i genitori degli alunni. La situazione è degenerata in un’aggressione nei suoi confronti da parte di un gruppo di genitori, che si sono presentati all’istituto per confrontarsi con lei. Durante l’aggressione, il padre della docente è intervenuto per difenderla, riportando ferite.
Le accuse specifiche
Secondo le dichiarazioni degli alunni, l’insegnante avrebbe abusato di loro in un locale appartato della scuola, soprannominato “saletta”. Qui, i ragazzi sarebbero stati costretti a visionare filmati pornografici e a ricevere nozioni di carattere sessuale. In un caso particolarmente grave, uno degli studenti avrebbe subito un rapporto sessuale. Le accuse sono state formulate in modo dettagliato e coerente, e gli inquirenti ritengono di avere sufficienti elementi per procedere con il dibattimento.
Le denunce sono iniziate a emergere a partire dal novembre 2024, quando un genitore ha segnalato la situazione alle autorità. Da quel momento, altri sei alunni hanno trovato il coraggio di raccontare le loro esperienze, contribuendo a far luce su una situazione che ha destato grande preoccupazione nella comunità scolastica.
La posizione della docente
Nonostante le gravi accuse, l’insegnante di sostegno continua a dichiararsi innocente. Tuttavia, la sua richiesta di un alleggerimento della misura cautelare è stata respinta dal gip, che ha ritenuto necessario mantenere la docente in carcere fino a ulteriori sviluppi del caso. La situazione rimane delicata e le autorità stanno lavorando per garantire che venga fatta giustizia, tutelando nel contempo i diritti degli alunni coinvolti.
Il caso ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle scuole e sulla necessità di proteggere i minori da abusi. Le indagini proseguono, con l’obiettivo di chiarire ogni aspetto della vicenda e di garantire che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni.