Stefano Conti assolto a Panama, ma il rientro in Italia resta incerto per 18 mesi

Stefano Conti, trader di 40 anni di Cesano Maderno, assolto in primo grado a Panama dopo 423 giorni di detenzione per tratta di esseri umani, affronta un ricorso della Procura che potrebbe prolungare la sua permanenza.
Stefano Conti Assolto A Panama, Ma Il Rientro In Italia Resta Incerto Per 18 Mesi Stefano Conti Assolto A Panama, Ma Il Rientro In Italia Resta Incerto Per 18 Mesi
Stefano Conti assolto a Panama, ma il rientro in Italia resta incerto per 18 mesi - unita.tv

Stefano Conti, trader di 40 anni originario di Cesano Maderno, ha trascorso 423 giorni in carcere a Panama, accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Nonostante la sua assoluzione in primo grado, il suo ritorno in Italia è ancora lontano. La Procura panamense ha presentato ricorso, il che potrebbe prolungare la sua permanenza nel paese centroamericano per un massimo di 18 mesi. Questo articolo esplora i dettagli del caso e le implicazioni legali che Conti deve affrontare.

L’arresto e la detenzione di Stefano Conti

Il 15 agosto del 2022, Stefano Conti è stato arrestato a Panama con l’accusa di tratta di esseri umani a scopo sessuale. La notizia ha suscitato scalpore, non solo per la gravità delle accuse, ma anche per il fatto che il trader era un cittadino italiano. Durante la sua detenzione, Conti ha vissuto in condizioni difficili, costretto a condividere una cella con altri 25 detenuti all’interno della struttura di massima sicurezza di La Joya. Le accuse contro di lui erano particolarmente gravi, con una potenziale pena di 30 anni di reclusione in caso di condanna.

Dopo un lungo periodo di detenzione, il 6 marzo 2025, Conti è stato finalmente assolto in primo grado. La corte ha stabilito che “il fatto non sussiste”, poiché le presunte vittime hanno ritrattato le loro accuse, affermando di aver subito pressioni da parte della polizia panamense. Questo ribaltamento ha rappresentato un importante passo avanti per Conti, che ha potuto lasciare il carcere, ma la sua libertà è ancora condizionata da questioni legali in sospeso.

Il ricorso della Procura panamense

Nonostante l’assoluzione, la situazione di Stefano Conti rimane complessa. La Procura di Panama ha deciso di presentare ricorso contro la sentenza di assoluzione, il che significa che il trader non può ancora tornare in Italia. La legge panamense prevede che, fino a quando non verrà celebrato il processo d’appello, Conti non potrà lasciare il paese. Questo potrebbe significare un’attesa di fino a 18 mesi, un periodo che sembra interminabile per chi ha già vissuto un’esperienza così traumatica.

Il ricorso della Procura è un passo comune in casi di questo tipo, ma per Conti rappresenta un ulteriore ostacolo sulla strada verso il rientro in patria. La giustizia panamense, infatti, ha tempi di attesa che possono essere lunghi e incerti, lasciando il trader in una situazione di limbo legale. La sua vita, già segnata da un lungo periodo di detenzione, è ora ulteriormente complicata dalla necessità di affrontare un nuovo processo.

Le reazioni politiche e le prospettive future

La vicenda di Stefano Conti ha attirato l’attenzione anche a livello politico. Andrea Di Giuseppe, parlamentare di Fratelli d’Italia, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione del trader, dichiarando: “Riportiamolo a casa presto”. Di Giuseppe ha sottolineato l’importanza di garantire un giusto processo per tutti i cittadini italiani all’estero, affinché possano essere liberati se innocenti e, in caso di condanna, trasferiti in Italia per scontare la pena.

Le parole del parlamentare evidenziano la necessità di un intervento diplomatico per facilitare il rientro di Conti in Italia. Tuttavia, il futuro immediato del trader rimane incerto, poiché dovrà affrontare le conseguenze del ricorso della Procura e attendere l’esito del processo d’appello. La sua storia è un esempio delle complessità legali che possono sorgere quando un cittadino si trova coinvolto in un sistema giudiziario straniero, e mette in luce l’importanza di un supporto adeguato da parte delle autorità italiane.