Tragico incidente sulle Dolomiti: due scialpinisti perdono la vita travolti da una valanga

Due scialpinisti, Elisa De Nardi di Conegliano e Abel Ayala Anchundia, perdono la vita in una valanga a 2.300 metri vicino alla Forcella Giau nelle Dolomiti Bellunesi il 2 gennaio 2025.
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Tragico incidente sulle Dolomiti: due scialpinisti perdono la vita travolti da una valanga - unita.tv

Un drammatico episodio ha scosso le Dolomiti Bellunesi, dove due scialpinisti hanno perso la vita a causa di una valanga. L’incidente è avvenuto a 2.300 metri di altitudine, nei pressi della Forcella Giau, e ha coinvolto un gruppo di quattro persone. Solo uno dei membri del gruppo è riuscito a dare l’allerta, avviando le ricerche per salvare i compagni sepolti sotto la neve. La situazione si è rivelata tragica, con i soccorritori che hanno lavorato instancabilmente per cercare di salvare le vittime.

L’incidente e i soccorsi

L’allerta è scattata intorno alle 13, quando una valanga ha travolto il gruppo di scialpinisti. I soccorritori, tra cui un’unità cinofila, sono intervenuti tempestivamente, ma i due scialpinisti, Elisa De Nardi, 40 anni, di Conegliano, e Abel Ayala Anchundia, 38 anni, non sono riusciti a sopravvivere. I membri del gruppo sono stati sepolti sotto tre metri di neve per circa due ore, rendendo le operazioni di salvataggio estremamente complesse.

Elisa è stata recuperata grazie all’intervento di un cane da ricerca, Zen, che ha aiutato a localizzarla scavando nella neve. Nonostante il segnale dell’Artva, il dispositivo di localizzazione, fosse inizialmente difficile da intercettare, l’abilità del cane ha permesso di delimitare l’area di ricerca. Una volta estratta dalla neve, Elisa è stata trasportata in elicottero all’ospedale di Treviso, ma le sue condizioni erano critiche e, purtroppo, non è riuscita a sopravvivere.

Anche Abel Ayala Anchundia è stato estratto dalla neve e trasportato in ospedale a Mestre, dove ha lottato tra la vita e la morte per diverse ore. Le speranze di salvataggio si sono affievolite nel corso della giornata, culminando in un esito tragico.

Le condizioni meteorologiche e il rischio valanghe

La giornata in cui si è verificato l’incidente era già segnalata come a rischio valanghe. Il bollettino meteo indicava un livello di allerta “marcato”, a causa delle alte temperature, della neve fresca e della scarsa visibilità. Queste condizioni avverse hanno reso pericolose le escursioni in quota sulle Alpi, e purtroppo il tragico evento di Cortina non è stato l’unico della giornata.

In Val di Susa, si sono registrati altri due incidenti che hanno coinvolto quattro scialpinisti. In uno di questi, un giovane ha subito gravi traumi alle gambe. In Trentino, due escursionisti di 32 anni sono stati sorpresi da una slavina a 2.000 metri di altitudine sul monte Oscivart, nel gruppo del Lagorai, riportando anch’essi ferite. Questi eventi sottolineano l’importanza di prestare attenzione alle condizioni meteorologiche e ai bollettini di allerta prima di intraprendere escursioni in montagna.

La comunità in lutto

La notizia della morte di Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia ha colpito profondamente la comunità locale e gli appassionati di sport invernali. Entrambi erano noti e rispettati nel loro ambiente, e la loro scomparsa lascia un vuoto incolmabile tra amici e familiari. La tragedia ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in montagna e sull’importanza di adottare comportamenti prudenti durante le escursioni, specialmente in condizioni meteorologiche avverse.

Le autorità locali e le organizzazioni di soccorso continuano a monitorare la situazione e a fornire informazioni utili per garantire la sicurezza degli escursionisti. È fondamentale che chiunque si avventuri in montagna sia consapevole dei rischi e preparato ad affrontare le sfide che la natura può presentare.