Un episodio di truffa legato alla vendita di auto usate è emerso in Alto Adige, grazie alla denuncia di una donna che ha acquistato una Volkswagen Polo. La vicenda ha rivelato un giro di vendite illecite, caratterizzate da chilometraggi falsificati, che ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine.
La denuncia e la scoperta della truffa
La donna, dopo aver comprato la Volkswagen Polo, ha portato il veicolo da un meccanico per un controllo di routine. Qui, il professionista ha riscontrato segni di usura che non corrispondevano ai 68.000 chilometri dichiarati dal rivenditore. Sorpresa e preoccupata, la proprietaria ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di Vandoies, che hanno avviato un’indagine approfondita. Le verifiche hanno rivelato che la Polo aveva in realtà percorso oltre 180.000 chilometri, un dato ben lontano da quello fornito al momento della vendita.
Questa situazione ha messo in luce un problema più ampio nel mercato delle auto usate, dove le pratiche di chilometraggio alterato sono purtroppo più comuni di quanto si possa pensare. La denuncia della donna ha quindi rappresentato un passo fondamentale per smascherare una rete di vendite fraudolente che ha colpito numerosi acquirenti ignari.
L’operazione delle forze dell’ordine
Con il supporto della procura di Bolzano, i carabinieri, insieme alla polizia locale e alla polizia austriaca, hanno condotto una perquisizione nei confronti del rivenditore della Volkswagen Polo. Questo professionista, operante senza licenza, è stato al centro dell’operazione che ha portato al sequestro di sei auto, tutte della marca Volkswagen. Tra queste, alcune erano prive di targa, mentre altre presentavano targhe italiane e tedesche da esportazione.
Durante il blitz, le forze dell’ordine hanno rinvenuto anche una somma di oltre 32.000 euro in contanti, insieme a strumenti elettronici utilizzati per modificare le centraline delle auto. Inoltre, sono stati trovati documenti bancari, carte di credito e debito, inclusa quella utilizzata per il pagamento della Volkswagen Polo venduta alla donna. La documentazione recuperata ha rivelato informazioni relative a circa 40 veicoli venduti in passato, molti dei quali presentavano segni di sospette alterazioni.
Proseguimento delle indagini
Le indagini non si fermano qui. Gli inquirenti stanno ora cercando di identificare ulteriori vittime di questa truffa e di ricostruire l’intera rete di attività illecite che ha caratterizzato il rivenditore. Questo caso sottolinea l’importanza di prestare attenzione quando si acquista un’auto usata, verificando sempre la provenienza e il chilometraggio del veicolo.
La situazione ha suscitato un forte interesse pubblico, evidenziando la necessità di una maggiore vigilanza nel settore delle vendite di auto usate. La speranza è che, attraverso queste indagini, si possano prevenire futuri raggiri e garantire maggiore sicurezza agli acquirenti.