Università Roma Tre: 265 segnalazioni di molestie in una settimana, la richiesta di un codice antimolestie

L’Università Roma Tre affronta un acceso dibattito sulla mancanza di un codice antimolestie, dopo 265 segnalazioni in una settimana. Gli studenti chiedono misure concrete per garantire sicurezza e tutela.
Università Roma Tre: 265 Segnalazioni Di Molestie In Una Settimana, La Richiesta Di Un Codice Antimolestie Università Roma Tre: 265 Segnalazioni Di Molestie In Una Settimana, La Richiesta Di Un Codice Antimolestie
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L’Università Roma Tre si trova al centro di un acceso dibattito riguardante la mancanza di un codice antimolestie. Le associazioni e i collettivi studenteschi hanno lanciato un allerta dopo aver registrato 265 segnalazioni di molestie in una sola settimana. Questo fenomeno ha spinto gli studenti a richiedere misure concrete per garantire la sicurezza e la tutela della comunità accademica.

La mancanza di un codice antimolestie

Secondo quanto riportato dai collettivi studenteschi, Roma Tre è uno dei 23 atenei in Italia privi di un codice antimolestie. Questa situazione è stata evidenziata in un report dell’Osservatorio di Genere dell’università, presentato alla Consigliera di fiducia e ai vertici accademici. Per comprendere meglio la realtà delle molestie all’interno dell’ateneo, è stato predisposto un questionario destinato a studenti, dottorandi, ricercatori e personale tecnico-amministrativo. L’obiettivo è raccogliere testimonianze e dati utili per affrontare il problema.

Il questionario ha invitato tutti a partecipare, con domande sia a risposta chiusa che aperta, per permettere a ciascuno di esprimere la propria esperienza. Le segnalazioni indicano che gli autori delle molestie sono prevalentemente uomini in posizioni di potere, come tutor e docenti, nei confronti di studenti e collaboratori più giovani.

La mobilitazione della comunità accademica

La scoperta della mancanza di un codice antimolestie ha innescato una mobilitazione significativa tra gli studenti. In una settimana, sono state raccolte oltre 250 risposte al questionario. Il centro antiviolenza di Roma Tre, dedicato a Sara Di Pietrantonio, aveva già sollecitato l’istituzione di un codice, ma senza successo. Le associazioni studentesche hanno quindi deciso di unire le forze per avviare una protesta dal basso, collaborando con il collettivo transfemminista Marielle.

Nel novembre scorso, è iniziato un dialogo con altre componenti studentesche, supportato da senatori e senatrici elette. Gaia Chiacchiera, responsabile dell’Organizzazione di Ricomincio dagli Studenti, ha sottolineato l’importanza di creare un codice antimolestie che rispecchi le esigenze della comunità accademica, per garantire un ambiente più sicuro per tutti.

L’importanza di un codice antimolestie

Il progetto per la creazione di un codice antimolestie era già stato avviato dall’amministrazione dell’università, ma ha subito un rallentamento a causa di altre priorità, come il taglio al Fondo di Finanziamento Ordinario. Claudia Marinetti, senatrice accademica per Studenti, ha evidenziato che l’assenza di un percorso chiaro per segnalare le molestie crea confusione e disorientamento tra le vittime, che spesso non sanno come procedere.

Per affrontare questa situazione, è stata avviata una raccolta di dati da presentare all’amministrazione, per accelerare il processo di creazione del codice. La necessità di riprendere il lavoro interrotto è stata ribadita da Marinetti, che ha sottolineato l’urgenza di garantire un ambiente accademico sicuro e protetto.

Il questionario e la campagna di sensibilizzazione

Il questionario, redatto per raccogliere dati sulla situazione delle molestie, è parte di una campagna più ampia di sensibilizzazione. Chiacchiera ha messo in evidenza l’importanza di educare le nuove generazioni su temi di affettività e relazioni interpersonali, sottolineando che la mancanza di educazione sessuoaffettiva nelle scuole contribuisce alla disinformazione.

La campagna, denominata “car3”, è stata lanciata in prossimità dell’otto marzo, una data simbolica. Gli studenti hanno l’opportunità di condividere le proprie esperienze attraverso il questionario, che rimarrà aperto per un periodo prolungato. Questo strumento consente di raccogliere testimonianze che spesso rimangono inascoltate, a causa delle dinamiche di potere che caratterizzano le relazioni accademiche.

La situazione del centro antiviolenza e della Consigliera di fiducia

Un aspetto preoccupante emerso dal questionario è la scarsa conoscenza da parte degli studenti riguardo l’esistenza del centro antiviolenza attivo presso l’ateneo. Nonostante il suo passato travagliato, il centro offre supporto alle vittime di molestie. La figura della Consigliera di fiducia, introdotta recentemente, dovrebbe fungere da intermediario neutrale, ma la sua scelta ha sollevato interrogativi, poiché si tratta di una docente in pensione che ha lavorato all’università fino a poco tempo fa.

Il collettivo Marielle ha sottolineato che, sebbene ci siano stati progressi, è fondamentale mantenere alta l’attenzione sulla situazione attuale. Il questionario rappresenta un’opportunità per aggiornare la comunità accademica sulla percezione dei servizi offerti e sulla necessità di una maggiore informazione.

La questione del codice etico

Attualmente, l’università dispone di un codice etico, ma questo risulta troppo generico e poco specifico. Il codice affronta questioni di discriminazione, ma non fornisce linee guida chiare riguardo alle molestie. Il collettivo Marielle ha evidenziato la necessità di un regolamento più dettagliato, che possa garantire a tutti gli studenti la possibilità di scegliere se denunciare o meno, senza compromettere la loro autodeterminazione.

La richiesta di un codice antimolestie è quindi vista come un passo fondamentale per allineare Roma Tre ad altri atenei e garantire un ambiente accademico più sicuro e inclusivo. La mobilitazione degli studenti e delle associazioni rappresenta un segnale chiaro della volontà di affrontare questa problematica in modo serio e costruttivo.