In un momento di grande incertezza, il Museo Leonardo3 di Milano si trova sull’orlo della chiusura. Il suo direttore e co-fondatore Massimiliano Lisa ha lanciato un appello urgente ai principali esponenti politici, incluso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Premier Giorgia Meloni e il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. La situazione si è fatta critica a causa di un mancato rinnovo della concessione degli spazi occupati dal museo nella prestigiosa Galleria Vittorio Emanuele, elemento chiave per la vita culturale e turistica della città.
Il museo a rischio chiusura: cause e implicazioni
La problematica principale riguarda l’assegnazione degli spazi, che il museo occupa in virtù di un contratto di collaborazione con una società terza. Questo accordo, sino ad ora regolarmente rinnovato, è diventato oggetto di controversia nel 2023. Secondo una nota ufficiale, il Demanio ha cambiato la propria interpretazione, affermando che si tratta di una subconcessione non autorizzata e, quindi, decaduta. Questa nuova posizione ha colto di sorpresa i rappresentanti di Leonardo3, che sostengono che la propria fruizione degli spazi non debba essere considerata tale.
Massimiliano Lisa ha sottolineato come l’Amministrazione Comunale avrebbe potuto approvare l’accordo e sostenere il museo, ma ha preferito adottare una linea dura, richiedendo lo sfratto. Fortunatamente, una sospensione temporanea è stata concessa dal TAR, che ora attende ulteriori sviluppi sul caso. Questa situazione ha messo in allerta non solo i sostenitori del museo, ma anche tutti coloro che vedono il Museo Leonardo3 come un baluardo della cultura milanese e italiana.
L’appello alla politica e la risposta dell’amministrazione
Il direttore del museo ha più volte cercato il dialogo con l’amministrazione cittadina, ma con scarsi risultati. L’appello odierno è solo l’ultimo di una serie di tentativi del museo per attirare l’attenzione della politica: in passato, una lettera aperta è stata inviata anche al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il 15 novembre dell’anno scorso. La lettera, firmata dal noto studioso Martin Kemp, ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione, ma non ha ricevuto riscontro.
Lisa ha espresso preoccupazione anche per l’indifferenza mostrata dai vari rappresentanti politici, affermando che un segnale di ascolto sarebbe fondamentale per evitare la chiusura di un’importante istituzione culturale della città. Il direttore non ha escluso azioni di protesta per sensibilizzare ulteriormente il pubblico e le istituzioni: nel caso in cui il suo appello rimanesse inascoltato, ha annunciato l’intenzione di avviare uno sciopero della fame il 1 marzo, in occasione del dodicesimo anniversario di apertura del museo. L’intento è di far comprendere l’importanza di preservare spazi culturali vitali, soprattutto in un contesto dove il disinteresse politico può compromettere il futuro di iniziative già consolidate.
Il valore del Museo Leonardo3 e il suo impatto sulla città
Il Museo Leonardo3 non è solo un luogo dedicato all’arte, ma rappresenta anche un importante asset dal punto di vista turistico e culturale. Collocato nella centralissima Galleria Vittorio Emanuele, il museo ospita una collezione di opere dedicate alla figura di Leonardo Da Vinci, attirando visitatori da tutto il mondo. Questo non solo contribuisce al prestigio della città, ma rappresenta anche un reale supporto economico per le attività commerciali circostanti.
In un contesto sempre più complesso e competitivo, dove la cultura e l’arte stanno affrontando sfide significative, mantenere attiva una struttura come il Museo Leonardo3 è cruciale. La sua chiusura sarebbe una perdita inestimabile per Milano, con ripercussioni a lungo termine sul suo panorama culturale. Gli sviluppi futuri sono attesi con interesse da chiunque tenga al valore della cultura e alla preservazione degli spazi dedicati all’arte e all’istruzione.