Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto commemorano Giovanni Palatucci, eroe della Shoah

Le città di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto commemorano Giovanni Palatucci, eroe della Shoah, ricordando il suo coraggio nel salvare vite durante la Seconda guerra mondiale.
Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto commemorano Giovanni Palatucci, eroe della Shoah Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto commemorano Giovanni Palatucci, eroe della Shoah

Nel corso del 2025, le città di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto hanno celebrato l’anniversario della scomparsa di Giovanni Palatucci, figura centrale nella lotta contro la persecuzione degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Palatucci, vice commissario aggiunto di pubblica sicurezza e reggente della Questura di Fiume fino al 13 settembre 1944, venne arrestato dai nazisti e deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove perse la vita il 10 febbraio 1945. La sua storia è un esempio di coraggio e altruismo, nel tentativo di salvare centinaia di vite umane.

L’omaggio di Ascoli Piceno

La cerimonia di commemorazione ad Ascoli Piceno si è tenuta in piazza Matteotti, davanti a una targa commemorativa e a un ulivo, simbolo della pace e della memorializzazione. Presenti all’evento diverse autorità, tra cui il prefetto Sante Copponi, il questore Giuseppe Simonelli e il presidente del Consiglio comunale Alessandro Bono. Il vescovo Palmieri ha partecipato rivestendo un ruolo significativo nella celebrazione. Durante il suo intervento, il questore Simonelli ha rimarcato la necessità di non dimenticare la Shoah e il sacrificio di figure come quella di Palatucci, la cui azione ha permesso di salvare molte vite. Il discorso ha enfatizzato l’importanza della memoria storica, essenziale per trasmettere ai giovani le lezioni del passato e promuovere una cultura di pace e rispetto per i diritti umani.

L’operato di Palatucci a Fiume

Giovanni Palatucci, durante il periodo delle leggi razziali a Fiume, ha messo in atto una serie di azioni straordinarie per proteggere gli ebrei perseguitati. Abile nell’organizzare una rete di contatti, riuscì a facilitare la fuga di oltre 5.000 persone dai rastrellamenti nazifascisti. La sua determinazione nel mantenere viva la speranza tra le vittime delle persecuzioni è un aspetto chiave della sua eredità. Palatucci non si limitò a osservare passivamente le barbarie che avvenivano attorno a lui: utilizzò tutte le risorse a sua disposizione per proteggere le vite degli innocenti, esponendosi a enormi rischi personali. La sua storia di eroismo è un monito per le generazioni future, affinché non si dimentichino le atrocità del passato e si continui a lottare contro qualsiasi forma di ingiustizia.

La commemorazione a San Benedetto del Tronto

Anche San Benedetto del Tronto ha dedicato un momento di riflessione a Giovanni Palatucci, organizzando una cerimonia al Parco Cerboni. Durante l’evento, il sindaco Antonio Spazzafumo ha guidato una serie di interventi, sottolineando l’importanza di tramandare le testimonianze di coloro che usarono il proprio coraggio per opporsi alla barbarie. Il sindaco ha esortato i presenti a non dimenticare queste figure storiche e a ricordarne l’impegno a favore della giustizia e della libertà. La commemorazione ha rappresentato un momento di unione tra cittadini e autorità, uniti nel ricordo di un uomo che è diventato simbolo della lotta per i diritti umani.

In un momento in cui il mondo si trova ad affrontare nuovamente sfide in tema di diritti civili e giustizia sociale, il richiamo alla memoria di Giovanni Palatucci risuona più forte che mai, invitando tutti a riflettere sulle proprie azioni e responsabilità.