Assenza di finanziamenti per il festival Jazz italiano per le Terre del Sisma: un duro colpo

Il festival Jazz italiano per le Terre del Sisma affronta difficoltà finanziarie, nonostante il suo valore culturale e sociale, suscitando preoccupazioni per il futuro della manifestazione e della musica nelle aree colpite.
Assenza di finanziamenti per il festival Jazz italiano per le Terre del Sisma: un duro colpo Assenza di finanziamenti per il festival Jazz italiano per le Terre del Sisma: un duro colpo

Il festival Jazz italiano per le Terre del Sisma, in programma per la sua decima edizione, si trova ad affrontare una situazione difficile a causa della mancanza di finanziamenti dalla Regione Abruzzo. Questo evento, che ogni anno attira appassionati e artisti nelle aree duramente colpite dai terremoti del 2009 e 2016, non ha ottenuto i fondi necessari per la sua realizzazione dal bando per i contributi diretti agli eventi culturali. Non è andata meglio nemmeno per il bando “Grandi Eventi 2024”, lasciando gli organizzatori preoccupati per il futuro.

Bandi e punteggi del festival

Il festival ha presentato spese ammissibili per un totale di 135mila euro, richiedendo un contributo di 25mila euro per la sua organizzazione. Nonostante sia stato ammesso alla valutazione di entrambi i bandi, il festival ha ottenuto punteggi molto bassi. Secondo quanto riportato dalla commissione, il festival non è stato ritenuto sufficientemente rilevante a livello nazionale, il che ha suscitato non poca sorpresa tra gli organizzatori e gli appassionati di musica jazz.

Questa valutazione si presenta come una grande contraddizione, considerando che la manifestazione è stata lanciata nel 2015 su iniziativa dell’allora ministro della Cultura, Dario Franceschini, ed è diretta artisticamente da Paolo Fresu, figura di spicco nel panorama musicale italiano. La storia del festival è quindi significativa, essendo un trampolino di lancio per artisti emergenti e un’occasione per promuovere la cultura musicale nelle regioni colpite da eventi sismici.

La posizione del festival e le prospettive future

Nel bando dedicato ai contributi diretti, Jazz italiano per le Terre del Sisma ha ottenuto una posizione molto bassa, classificandosi 78/a, superato da eventi di minore impatto come alcune piccole sagre enogastronomiche. Questo risultato evidenzia un trend preoccupante nel finanziamento delle manifestazioni culturali che, pur avendo un impatto sociale e culturale significativo, non riescono a competere con eventi di diversa natura.

Nonostante la situazione attuale, gli organizzatori del festival hanno confermato che l’edizione 2025 non è a rischio diretto. I direttori artistici, Filippo d’Urzo , Luca D’Agostino e Silvia Bolognesi, sono stati confermati per continuare nell’organizzazione dell’evento. Tuttavia, a causa dell’incertezza riguardante i finanziamenti, potrebbero essere costretti a considerare una formula ridotta per il festival, il che preoccupa non solo gli organizzatori ma anche i fan del genere e gli artisti che vi partecipano.

Riflessioni sul futuro della cultura musicale

La mancanza di finanziamenti per festival come Jazz italiano per le Terre del Sisma solleva interrogativi sull’importanza e sul valore attribuito alla cultura musicale. In un contesto in cui eventi di diverso tipo ricevono sostegno, è fondamentale riconsiderare le priorità nelle politiche culturali. Eventi che promuovono la musica e favoriscono la ripresa delle aree colpite da calamità naturali meritano di essere sostenuti, non solo dal punto di vista finanziario ma anche come simboli di resilienza e rinascita.

L’adeguato riconoscimento di manifestazioni culturali come il festival Jazz italiano per le Terre del Sisma potrebbe avere un impatto positivo su una comunità che ha già affrontato le difficoltà legate ai terremoti. La musica, con il suo potere unificante e rigenerante, rappresenta una risorsa preziosa per tutti e non dovrebbe essere trascurata.