La recente proposta di Fulvio Abbate di candidare il libro di Fabio Volo, Balleremo la musica che suonano, per il prestigioso premio Strega, ha suscitato discussioni nel mondo letterario. Tuttavia, la Fondazione Bellonci ha dichiarato che tale candidatura non è conforme al regolamento del premio. Giovanni Solimine, presidente della fondazione, ha chiarito che le regole devono essere rispettate e che l’assenza del consenso dell’autore rende la proposta inammissibile.
La posizione della Fondazione Bellonci
Giovanni Solimine ha espresso la sua opinione riguardo le recenti controversie legate alle segnalazioni per il premio Strega. In un’intervista rilasciata all’AdnKronos, ha annunciato che il processo di candidatura è solo all’inizio e che già sono arrivate alcune richieste da parte degli ‘Amici della Domenica‘. Tuttavia, ha fatto notare l’importanza di seguire il regolamento, specificando che la candidatura di Abbate non rispetta le linee guida stabilite.
Solimine ha ricordato che l’anno scorso lo stesso Fulvio Abbate si era autocandidato, e ora ha presentato un libro di un altro autore senza aver ottenuto il consenso necessario da quest’ultimo. Le norme prevedono chiaramente che è obbligatorio il consenso dell’autore per procedere alla candidatura. L’assenza di una conferma da parte di Volo ha costretto la fondazione a dichiarare la candidatura non recepita. Solimine ha sottolineato che chi decide di non seguire le regole è libero di farlo, ma le corrette procedure devono comunque essere rispettate.
La risposta di Fabio Volo
Fabio Volo, in una reazione inaspettata, ha spiegato il suo punto di vista attraverso un video pubblicato su Instagram. Esprimendo gratitudine a chi aveva proposto la sua opera, ha chiarito che l’idea non lo rappresenta affatto. “Ho pensato fosse uno scherzo”, ha detto lo scrittore, evidenziando la sorpresa davanti a questa proposta.
Volo ha rimarcato l’importanza del premio Strega ma ha anche messo in evidenza che il suo rapporto con questo premio è distaccato. “Quando un autore è proposto, deve dare l’autorizzazione”, ha affermato. Dopo un’analisi della situazione, ha deciso di rifiutare la candidatura, esprimendo la sensazione che vi fosse una certa dissonanza tra la sua opera e il prestigioso riconoscimento: “Fabio Volo e il premio Strega mi sembrano due storie completamente diverse”.
Un’espressione di individualità
L’autore ha inoltre accennato alla sua unicità e a come non si sarebbe mai aspettato di ricevere una proposta per un premio così ambito. Volo ha rara indicato che, sebbene riconosca il valore del premio Strega, la sua storia da scrittore è particolare e non si allinea con le aspettative di quel contesto. La decisione di non dare avvio alla candidatura non è legata a una mancanza di rispetto verso il premio, ma piuttosto a una riflessione personale sulla sua carriera e sul suo modo di raccontare.
Con queste parole, Fabio Volo ha messo in chiaro che, sebbene il riconoscimento sia prestigioso e significativo, non è il giusto palcoscenico per la sua narrativa. La questione sollevata da questa proposta ha dunque aperto un dibattito più ampio su come la scrittura e la carriera letteraria possano essere interpretate e analizzate nel contesto attuale.