Celebrazioni per il centenario del Crea: il ruolo delle donne nella ricerca agricola

La Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza celebra il centenario del Crea, evidenziando il contributo femminile nella ricerca agricola e promuovendo la parità di genere nel settore scientifico.
Celebrazioni per il centenario del Crea: il ruolo delle donne nella ricerca agricola Celebrazioni per il centenario del Crea: il ruolo delle donne nella ricerca agricola

La Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza assume un significato speciale nel 2025, poiché il Ministero dell’Agricoltura onora il centesimo anniversario del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria di Sanremo. La ricorrenza rappresenta non solo un momento di riflessione sul contributo femminile nella ricerca scientifica, ma anche un’importante occasione per riconoscere i traguardi raggiunti nel campo della floricoltura e dell’orticoltura, settori in cui il Crea ha avuto un ruolo pionieristico.

Una storia di innovazione e ricerca

Il Crea Orticoltura e Florovivaismo di Sanremo, intuizione dei fondatori Mario ed Eva Calvino, è nato nel 1925 grazie a un Regio Decreto. Questa istituzione ha segnato un punto di svolta nella ricerca agricola italiana, facilitando l’innovazione e lo sviluppo delle tecniche di coltivazione. Da allora, il centro ha operato incessantemente per migliorare le pratiche agricole, contribuendo alla crescita e alla sostenibilità del settore florovivaistico, elemento cruciale per l’economia locale e nazionale.

Nel corso di un secolo, il Crea ha visto un’evoluzione considerevole, non solo nelle metodologie di ricerca ma anche nella composizione del personale. Le donne hanno ricoperto ruoli fondamentali all’interno di questa realtà, apportando competenze e una prospettiva innovativa. Il ministero sottolinea come il lavoro delle ricercatrici abbia ispirato generazioni future, contribuendo a costruire una storia di progresso e sviluppo scientifico nel campo dell’agricoltura.

Un contributo femminile determinante

Il contributo delle donne all’interno del Crea non è stato solo quantitativo, ma soprattutto qualitativo. Durante il secolo di attività, le donne hanno saputo combinare ricerca e vita familiare, affrontando le sfide della professione con un mix di passione e dedizione. La dirigente di ricerca Barbara Ruffoni, attraverso un messaggio video, ha evidenziato come le donne siano riuscite a conciliare le loro esigenze personali con le responsabilità professionali, citando come modelli di riferimento figure iconiche come Rita Levi Montalcini ed Eva Calvino.

Ruffoni ha osservato che negli ultimi anni si è assistita a un incremento della presenza femminile nel campo della scienza, dal numero ridotto di pioniere odierne fino a una percentuale del 33% di donne nella ricerca. Pur riconoscendo che si tratta di una cifra ancora bassa, rappresenta un passo importante. Ruffoni ha anche sottolineato la necessità di lavorare sull’informazione e sull’orientamento dei giovani verso le scienze, affinché possano avvicinarsi a temi rilevanti come la sostenibilità ambientale.

Verso un futuro di innovazione inclusiva

Con il centenario del Crea si apre una nuova era di opportunità per le donne nella scienza, con un nuovo focus valorizzato sulla loro centralità nella ricerca. L’auspicio è quello di continuare a promuovere la parità di genere e incentivare una maggiore partecipazione femminile nel settore scientifico, mantenendo viva la tradizione di eccellenza e di innovazione che ha sempre caratterizzato il Crea.

Il Ministero dell’Agricoltura ha manifestato il proprio impegno nel continuare a supportare le ricercatrici nel consolidamento della loro posizione all’interno della comunità scientifica, affinché possano contribuire attivamente al progresso e alla sostenibilità dell’agricoltura. Con il supporto delle istituzioni e una maggiore attenzione alle esigenze delle donne in questo campo, si guarda a un futuro dove la scienza e l’agricoltura continuano a crescere in parallelo, arricchendo sia l’economia che la società.