Don Giovanni: Molière e Da Ponte si fondono in un’interpretazione moderna al Teatro di Bologna

La rivisitazione di “Don Giovanni” all’Arena del Sole di Bologna, diretta da Arturo Cirillo, unisce il classico e il contemporaneo in un’esperienza multisensoriale ricca di emozioni e riflessioni.
Don Giovanni: Molière e Da Ponte si fondono in un'interpretazione moderna al Teatro di Bologna Don Giovanni: Molière e Da Ponte si fondono in un'interpretazione moderna al Teatro di Bologna

Il noto dramma di Don Giovanni, un intreccio di elementi classici e contemporanei, ritorna sul palcoscenico dell’Arena del Sole di Bologna dal 13 al 16 febbraio. Questa rivisitazione, firmata dal regista e interprete Arturo Cirillo, combina il linguaggio prosaico del ‘600 di Molière con i versi raffinati del libretto del ‘700 di Lorenzo Da Ponte per l’opera di Mozart. Un’opportunità per gli spettatori di immergersi in una narrazione che mette in risalto la complessità del celebre libertino.

Un cast di talenti

Cirillo non è solo nella sua avventura artistica; insieme a lui vi sono artisti di grande spessore, tra cui Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta e Giacomo Vigentini. Ognuno di loro contribuisce a dare vita a questa storia senza tempo, portando la propria visione e intensità emotiva in un progetto che esige una profonda comprensione dei materiali originali. Le interpretazioni si affiancano a una scenografia creativa, firmata da Dario Gessati, e costumi vibranti progettati da Gianluca Falaschi, consolidando un’alleanza artistica ben nota tra Cirillo e i suoi collaboratori storici.

Un repertorio visivo e sonoro di grande impatto

Lo spettacolo non si limita a riproporre una storia conosciuta, ma la rimaneggia attraverso una lente moderna, rendendola accessibile e coinvolgente per il pubblico contemporaneo. Cirillo parla di un’opera che utilizza “forme e codici diversi” per discutere il mito di Don Giovanni, riuscendo a non perdere la ricchezza del comico paradossale e della armonia poetica che caratterizzano i testi di Molière e Da Ponte.

La musica di Mozart, indubbiamente uno dei punti focali dello spettacolo, serve da ponte tra la grazia e la tragedia, dando vita a una narrazione musicale che dialoga incessantemente con le parole sulla scena. Ancora una volta, questo è un elemento che riflette la capacità di Cirillo di integrare le diverse dimensioni artistiche, creando un’esperienza multisensoriale per gli spettatori.

L’essenza di Don Giovanni rivisitata

Una delle tematiche chiave esplorate da Cirillo è la dualità del personaggio di Don Giovanni, un simbolo di libertà e voglia di vivere che si scontra con la gravità delle conseguenze delle sue azioni. Il regista sottolinea come la sua visione del mito si faccia carico delle interpretazioni che, nel corso dei secoli, hanno cercato di comprendere la complessità di questo personaggio. “Questa è anche la storia di chi non vuole, o non può, fare a meno di giocare”, afferma Cirillo, mettendo in luce una lotta interiore che sicuramente risuonerà con molti.

Il suo approccio riprende la relazione essenziale tra musica e parola, enfatizzando le dinamiche emozionali che scaturiscono dall’interazione dei due elementi. Le esibizioni presentate offrono una profonda riflessione sulla natura dei miti e sul modo in cui essi possano essere reinterpretati, adattandosi ai gusti e alle sensibilità dei tempi moderni.

Con questa nuova produzione, Don Giovanni non è solo una storia di seduzione e libertinaggio, ma anche un’analisi incisiva di un desiderio inestinguibile di vita, gioco e creazione, il tutto incorniciato in un contesto che stimola riflessioni anche sul presente. Questo spettacolo rappresenta, quindi, un evento da non perdere, non solo per gli amanti dell’opera, ma per tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza artistica che parla la lingua del contemporaneo.