Giovani e pornografia: uno sguardo attento sui rischi e l’educazione sessuale

I giovani di oggi apprendono principalmente sulla sessualità attraverso Internet, con una crescente consapevolezza dei rischi legati alla pornografia e alla sextortion, ma faticano a dialogare con gli adulti.
Giovani e pornografia: uno sguardo attento sui rischi e l'educazione sessuale Giovani e pornografia: uno sguardo attento sui rischi e l'educazione sessuale

I giovani di oggi affrontano una realtà complessa quando si tratta di pornografia e educazione sessuale. Un’indagine condotta da Webboh Lab, in collaborazione con l’istituto di ricerca Sylla e presentata in occasione del Safer Internet Day, fornisce dati significativi sul tema. L’analisi coinvolge circa 1.000 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 13 e i 20 anni, esaminando la loro relazione con i contenuti pornografici, l’uso di piattaforme come OnlyFans e l’impatto dell’educazione sessuale.

Educazione sessuale: il web prevale sulla scuola e la famiglia

La questione dell’educazione sessuale emerge come un tema critico tra le nuove generazioni, che si sentono spesso trascurate. Secondo i risultati dell’indagine, il 52,2% dei giovani ha affermato di aver appreso più sull’argomento attraverso Internet rispetto alla scuola, che si attesta solo al 37%. Di fronte a dubbi o domande, il 52,7% cerca informazioni online, mentre solo una minoranza, il 27,8%, si rivolge ai genitori e un esiguo 9,4% consulta medici o specialisti.

Le differenze di genere sono evidenti, con i ragazzi esposti a contenuti pornografici in modo più frequente rispetto alle ragazze . Per i maschi, il principale canale di scoperta della pornografia è attraverso gli amici , mentre le ragazze tendono a cercare contenuti in modo autonomo su Internet . Nonostante questo consumo, oltre il 75% dei ragazzi manifesta consapevolezza riguardo ai pericoli di furto di dati o hacking correlati alla navigazione su siti pornografici.

Un dato significativo è rappresentato dal fatto che il 70% dei giovani ritiene che la pornografia influenzi in modo significativo le loro aspettative riguardanti sesso e relazioni. Questo impatto distorsivo sembra colpire maggiormente le giovani donne, che ne percepiscono gli effetti in misura maggiore rispetto ai coetanei maschi.

Una generazione consapevole, ma isolata nel dialogo sulla sessualità

L’indagine di Webboh Lab ha rivelato che i ragazzi sono sempre più attenti ai rischi legati alla diffusione di immagini private e alla sextortion. Infatti, il 78,1% degli intervistati sottolinea l’importanza di essere informati riguardo ai pericoli della sextortion, e quasi la metà dei giovani afferma di controllare attentamente i contenuti che condividono per timore di subire revenge porn.

Nonostante ciò, il dialogo con il mondo adulto resta complicato. Il 73,5% dei giovani dichiara di discutere con i propri genitori, ma solo il 14,8% di loro avverte di essere realmente ascoltato. A tracciare un quadro ancor più allarmante, l’11,6% dei ragazzi si sente del tutto trascurato, soprattutto quando viene toccato il tema della tecnologia, un’area di grande rilevanza per le generazioni attuali .

OnlyFans: tra opportunità di business e percezione sociale

Il tema di OnlyFans è un altro aspetto approfondito nell’indagine. Di fatto, il 76,7% dei giovani sa cos’è questa piattaforma, e il 17,1% la considera un’opportunità di guadagno. Gli atteggiamenti verso l’uso di OnlyFans per finalità economiche oscillano tra accettazione e neutralità. La valutazione media assegnata alla possibilità di utilizzare la piattaforma per guadagnare si attesta a 6,34 su 10, mentre il punteggio riguardante la fruizione di contenuti pornografici da parte di amici è pari a 5,89.

Esperti a confronto sugli adulti e sulla gen z

Secondo Stefania Crema, avvocata ed esperta in diritto della persona, le dinamiche della Generazione Z si muovono in un contesto di vulnerabilità in un ambiente digitale. “Questi ragazzi promuovono valori come rispetto e consenso, sfidando le norme tradizionali legate alla sessualità. Tuttavia, i social media tendono a normalizzare l’esposizione, incrementando così il rischio di condivisioni incontrollate e revenge porn. La disparità tra riconoscimento del rischio e comportamenti pratici continua a rappresentare una sfida significativa.”

L’argomento della sessualità e pornografia sarà uno dei temi principali del Festival della Comunicazione Non Ostile, in programma il 21 e 22 febbraio a Trieste. Durante questa edizione, si discuterà in particolare nel panel “Spegni quel telefono! Minori e smartphone: che fare?”, previsto per il secondo giorno dell’evento, con focus sul ruolo della scuola e delle famiglie nella crescita delle nuove generazioni tra vita analogica e digitale.