Il Cartier Women’s Pavilion: Un incontro di arte e impegno per la parità di genere a Expo 2025 Osaka

Il 13 aprile, a Milano, Valeria Napoleone e Annamaria Tartaglia presentano il Cartier Women’s Pavilion, un’iniziativa per la parità di genere in vista di Expo 2025 a Osaka.
Il Cartier Women’s Pavilion: Un incontro di arte e impegno per la parità di genere a Expo 2025 Osaka Il Cartier Women’s Pavilion: Un incontro di arte e impegno per la parità di genere a Expo 2025 Osaka
Il Cartier Women’s Pavilion: Un incontro di arte e impegno per la parità di genere a Expo 2025 Osaka - unita.tv

Il Cartier Women’s Pavilion, presentato da due figure di spicco nel panorama culturale e imprenditoriale, Valeria Napoleone e Annamaria Tartaglia, si propone di affrontare la questione della parità di genere nel mondo del lavoro. L’evento, che ha avuto luogo il 13 aprile, segna l’inizio di un progetto internazionale che si svolgerà durante Expo 2025 a Osaka, in Giappone. La presentazione ha avuto luogo presso La Residence, un elegante spazio eventi situato all’ultimo piano della boutique Cartier di via Montenapoleone a Milano.

Un percorso virtuoso per la parità di genere

Annamaria Tartaglia, imprenditrice e W20 Advisor, ha sottolineato l’importanza di un approccio collaborativo tra uomini e donne nel mondo del lavoro. La sua iniziativa, Angels4Women, mira a creare opportunità per le donne, permettendo loro di esprimere il proprio potenziale. Tartaglia ha evidenziato come il progetto del Cartier Women’s Pavilion possa fungere da piattaforma per discutere e promuovere la parità di genere, specialmente nei Paesi emergenti dove le disuguaglianze sono ancora marcate.

Accanto a lei, Valeria Napoleone, mecenate e collezionista d’arte, ha condiviso la sua visione di un’arte al femminile. La sua collezione, esposta nella sua casa galleria a Londra, è un esempio di come l’arte possa essere utilizzata per sostenere le donne e le loro istanze. Napoleone ha creato anche la piattaforma Valeria Napoleone XX, dedicata a promuovere il lavoro delle artiste. Entrambe le donne si identificano come femministe, non solo per sostenere i diritti delle donne, ma per rendere le loro istanze concrete e visibili a livello globale.

Un palcoscenico internazionale per il dialogo

Il Cartier Women’s Pavilion si propone come un palcoscenico internazionale per affrontare le questioni di genere. Il Giappone, paese ospitante di Expo 2025, ha dimostrato un forte interesse per queste tematiche, con il Gender Equality Bureau Cabinet Office come partner istituzionale. Cyrille Vigneron, presidente di Cartier Culture & Philanthropy, ha descritto il progetto come un’eccezionale opportunità di dialogo e confronto su temi di grande rilevanza sociale.

La struttura del Women’s Pavilion, progettata dall’architetta Yuko Nagayama, si ispira alla tradizionale tecnica giapponese del Kumiko, che utilizza assemblaggi senza chiodi. Questo design non solo rappresenta un ponte tra tradizione e modernità, ma riflette anche un impegno verso la sostenibilità. La struttura è una riproposizione del progetto presentato a Dubai durante Expo 2020, che ha segnato l’inizio di un importante dibattito culturale e sociale.

Un messaggio di ispirazione e collaborazione

Rodolphe Ratzel, brand manager di Cartier Italia, ha commentato l’importanza del Cartier Women’s Pavilion, sottolineando come il brand si impegni a mettere le donne al centro delle proprie iniziative. La presenza di Napoleone e Tartaglia a Milano evidenzia il messaggio di collaborazione e ispirazione che il progetto intende trasmettere. Questo approccio è in linea con il tema di Expo 2025, “Living Together, Designing Together, For the Future”, che invita a riflettere su come costruire un futuro condiviso e inclusivo.

Il Cartier Women’s Pavilion non è solo un evento, ma un’iniziativa che mira a creare un cambiamento significativo nella percezione e nel trattamento delle donne nel mondo del lavoro. Con il supporto di figure influenti e l’attenzione internazionale, il progetto si propone di dare voce a chi spesso rimane inascoltato, promuovendo un dialogo necessario per un futuro più equo.