Nella giornata odierna, la città di Chieti ha dedicato un momento di riflessione alla figura di Giovanni Palatucci, l’ultimo questore di Fiume, con una cerimonia speciale. Questo evento è un omaggio alla sua straordinaria eroicità, durante la quale Palatucci ha messo a rischio la propria vita per salvare migliaia di ebrei dalla deportazione nei campi di concentramento nazisti. La cerimonia si è tenuta in un contesto significativo, proprio in un’area dedicata alla sua memoria, testimoniando quanto la sua storia sia profondamente radicata nella storia collettiva italiana.
La cerimonia in largo Donatori di Sangue
L’evento si è svolto in largo Donatori di Sangue, una location simbolica di via Principessa di Piemonte, dove l’aiuola che ricorda Palatucci è curata dall’Avis. Hanno partecipato diverse autorità locali, tra cui il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, e il colonnello Michele Iadarola, comandante provinciale della Guardia di Finanza. Presenti anche il tenente colonnello Pierluigi Capparè, rappresentante del Comandante Provinciale dei Carabinieri, e Tullio Parlante, presidente dell’Avis di Chieti. Un momento toccante è stato segnato dalla partecipazione di una classe della scuola secondaria annessa al Convitto “G.B. Vico”, testimoniando l’importanza trasversale della figura di Palatucci per le nuove generazioni.
L’eroismo di Giovanni Palatucci
Giovanni Palatucci ha operato a Fiume tra il 1938 e il 1944, periodo drammatico della storia italiana e europea. Durante questi anni di occupazione, è riuscito a fornire assistenza a moltissimi ebrei, aiutandoli a ottenere permessi di viaggio e residenza per evitarne la cattura. La sua dedizione e il suo coraggio lo hanno portato a compiere scelte che mettevano a repentaglio la sua sicurezza personale, ma, nonostante il pericolo, ha continuato a svolgere la sua opera umanitaria. Questo impegno lo ha condotto, nel settembre del 1944, all’arresto da parte delle autorità naziste e alla successiva deportazione a Dachau.
Onorificenze e riconoscimenti postumi
La Repubblica Italiana ha voluto riconoscere il sacrificio e la determinazione di Palatucci assegnandogli, il 15 maggio 1995, la Medaglia d’Oro al Merito Civile. Il riconoscimento è stato motivato dalle sue azioni coraggiose nel cercare di salvare vite umane sotto una persecuzione spietata. La medaglia esalta il suo ruolo di “Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume,” che si prodigò per proteggere i perseguitati. La dedica sottolinea il suo spirito patriottico e cristiano, la sua fedeltà ai principi umani e il suo sacrificio finale, avvenuto nel campo di concentramento di Dachau dove perse la vita il 10 febbraio 1945.
La commemorazione a Chieti non rappresenta solo un atto di memoria, ma è anche un invito a riflettere su valori come la solidarietà e il coraggio, che continuano a essere fondamentali nelle società contemporanee. La figura di Giovanni Palatucci, dunque, rimane un esempio luminoso da trasmettere alle future generazioni affinché simili atti di eroismo non vengano dimenticati.