La corazzata potemkin: un secolo di storia e il ritorno nei cinema italiani

Nel 2025, l’Italia celebra il centenario della “Corazzata Potemkin” di Sergej Eizenstein con proiezioni speciali in cittĂ  come Milano, Torino e Varese, legandosi al cinquantesimo anniversario di “Fantozzi”.
La corazzata potemkin: un secolo di storia e il ritorno nei cinema italiani La corazzata potemkin: un secolo di storia e il ritorno nei cinema italiani
La corazzata potemkin: un secolo di storia e il ritorno nei cinema italiani - unita.tv

Il 2025 segna un importante anniversario per il cinema mondiale: la Corazzata Potemkin, capolavoro del regista sovietico Sergej Eizenstein, compie cento anni. Questo film non solo ha segnato un’epoca, ma ha anche influenzato profondamente la cultura cinematografica, diventando un simbolo della rivoluzione sovietica. In Italia, le celebrazioni per questo anniversario si intrecciano con il cinquantesimo anniversario del film Fantozzi, che ha contribuito a riportare alla ribalta la Corazzata Potemkin. Diverse città italiane stanno organizzando proiezioni speciali per commemorare questo evento.

Celebrazioni in italia per il centenario

Le celebrazioni per il centenario della Corazzata Potemkin sono già iniziate in varie città italiane. Milano ha incluso il film nella sua rassegna di silent movie a febbraio, mentre altre città come Bolzano, Lodi, Emilia e Torino hanno programmato proiezioni speciali. A Torino, il Museo del Cinema ha persino ripubblicato il manifesto originale del film, un gesto che sottolinea l’importanza storica e culturale di quest’opera. Varese ha optato per un’idea originale, proponendo una doppia proiezione della Corazzata Potemkin e di Fantozzi a pochi giorni di distanza, un evento che sicuramente attirerà molti appassionati del cinema italiano.

La Corazzata Potemkin, realizzata in occasione del ventesimo anniversario della rivolta dei marinai di Odessa, è un film muto che dura tra i 67 e gli 80 minuti, a seconda delle versioni. Nonostante la sua brevità, il film è ricco di scene iconiche, tra cui quella memorabile in cui i soldati aprono il fuoco sulla folla scesa dalla scalinata di Odessa. Questa scena è diventata parte integrante della storia del cinema e continua a essere studiata e apprezzata da cinefili di tutto il mondo.

L’influenza culturale della corazzata potemkin

La Corazzata Potemkin non è solo un film, ma un pezzo di storia. Presentato per la prima volta al Teatro Bolshoi di Mosca nel dicembre del 1925, il film ha ricevuto riconoscimenti internazionali, tra cui il titolo di “film più bello della storia” all’Esposizione Universale del 1958. Ancora oggi, è presente in numerose classifiche dei migliori film di sempre, come quella del British Film Institute, dove occupa il settimo posto, e quella di Village Voice.

Il film di Eizenstein ha avuto un impatto duraturo, non solo per la sua innovazione tecnica e narrativa, ma anche per il suo messaggio politico. La rappresentazione della lotta dei marinai e del popolo contro l’oppressione ha ispirato generazioni di cineasti e attivisti. La Corazzata Potemkin è diventata un simbolo di resistenza e libertà, e la sua influenza si estende ben oltre il contesto storico in cui è stata realizzata.

La corazzata potemkin e fantozzi: un legame inaspettato

Un aspetto curioso della storia della Corazzata Potemkin in Italia è il suo legame con il personaggio di Fantozzi, interpretato da Paolo Villaggio. Sebbene il film di Eizenstein fosse già un classico, è stato grazie a Fantozzi che ha raggiunto una nuova generazione di spettatori. In particolare, l’episodio in cui gli impiegati sono costretti a vedere la Corazzata Potemkin la sera della partita di qualificazione ai Mondiali di calcio contro l’Inghilterra ha contribuito a rendere il film di Eizenstein un cult.

Va notato che questa scena non appare nel primo film di Fantozzi del 1975, ma nel sequel del 1976. Qui, l’ingegner Riccardelli, un personaggio noto per la sua passione per il cinema, costringe i dipendenti a guardare la pellicola, mentre Fantozzi esprime il suo disprezzo con la celebre frase: “Per me la Corazzata Potemkin è una cag… pazzesca!”. Questa battuta ha segnato un momento iconico nella cultura popolare italiana, contribuendo a mantenere viva la memoria del film sovietico e a farlo conoscere a un pubblico più vasto.

La Corazzata Potemkin continua a vivere non solo come un’opera d’arte, ma anche come un fenomeno culturale che ha saputo adattarsi e resistere al passare del tempo, dimostrando che il cinema ha il potere di unire generazioni e culture diverse.