Il 10 febbraio di ogni anno, il ‘Giorno del Ricordo’ diventa un momento significativo per riflettere sulle atrocità che hanno segnato la storia delle comunità italiane nell’Adriatico orientale. Questa giornata è stata istituita nel 2004 e vuole mantenere viva la memoria del dramma subito da tanti italiani, costretti a lasciare le loro terre e a subire violenze indicibili. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, sottolinea l’importanza di commemorare queste vittime, riconoscendo il dolore e la sofferenza che hanno subito.
Un capitolo doloroso
La presidente Proietti, attraverso una comunicazione ufficiale, ribadisce la necessità di ricordare una parte scomoda della storia patria, ricordando che il periodo post-bellico è stato caratterizzato da sofferenze profonde per molti italiani. Le vittime delle foibe e l’esodo forzato degli Istriani, Fiumani e Dalmati devono occupare un posto centrale nella memoria collettiva nazionale. La leader regionale sottolinea che il ricordo della verità storica è fondamentale per onorare chi ha patito ingiustizie senza pari; molti italiani sono stati torturati e uccisi solo per la loro identità, in una serie di eventi atroci che non possono essere trascurati o dati per scontati.
Il Giorno del Ricordo, pertanto, rappresenta l’opportunità di riflettere su queste ferite aperte, poiché ogni anno permette di rinnovare l’impegno verso valori fondamentali come la libertà e il rispetto della dignità umana. Solo riconoscendo e raccontando questo passato si può costruire un futuro migliore, lontano dalle ideologie nazionaliste che hanno portato a tali violenze.
La testimonianza di chi ha vissuto l’esilio
Stefania Proietti condivide un’esperienza personale, che le è stata data dalla conoscenza di una sopravvissuta a queste tragedie. Questa persona, un’amica e una storica testimone, ha subito l’esilio assieme alla sua famiglia e ha visto morire molti dei suoi cari. La sua vita, segnata dal dolore e dall’ingiustizia, rappresenta un simbolo della resilienza umana di fronte a situazioni estreme. La presidente osserva come questa cicatrice storica debba essere conosciuta e trasmessa alle future generazioni, affinché non venga mai dimenticata.
In questa giornata, la memoria si fa concreta attraverso la voce di chi ha vissuto in prima persona le esperienze di sofferenza. La presidente Proietti si impegna a onorare il ricordo di queste vittime attraverso iniziative di sensibilizzazione ed educazione nelle scuole, affinché i giovani possano apprendere l’importanza di preservare la dignità umana, evitando errori del passato.
L’impegno per il futuro
In chiusura, la presidente Proietti si fa portavoce di un messaggio forte e chiaro: è suo dovere personale e istituzionale stimolare la trasmissione della memoria legata ai fatti dei drammi passati. Solo educando le nuove generazioni ai valori della pace e della libertà, si può sperare di evitare che tali violenze si ripetano.
Le lezioni della storia devono essere insegnate con determinazione, affinché gli ideali di rispetto e dignità umana possano guidare il comportamento delle future generazioni. Per la presidente, è cruciale lavorare insieme per costruire un mondo in cui gli orrori del passato non possano mai più trovare spazio. Il ‘Giorno del Ricordo’ è quindi non solo un momento di riflessione, ma anche un invito all’azione, necessario per continuare a mantenere viva la memoria di chi ha sofferto e per costruire un futuro migliore.