La recente miniserie “Adolescence” ha catturato l’attenzione del pubblico di Netflix, raggiungendo il primo posto tra le più viste senza alcuna campagna promozionale. Questo successo è attribuibile non solo alla trama avvincente, che ruota attorno a un tredicenne arrestato per omicidio, ma anche alla sua capacità di affrontare tematiche rilevanti come il bullismo online, la mascolinità tossica e il fenomeno degli Incel. La serie offre uno spaccato della società moderna, invitando a riflettere su questioni di grande attualità.
L’origine del termine Incel
Il termine Incel, abbreviazione di “involuntary celibate” , ha una storia che risale al 1997, quando una donna canadese creò uno spazio online per coloro che faticavano a trovare l’amore. Con il passare del tempo, il significato di Incel è cambiato radicalmente, trasformandosi in una comunità prevalentemente maschile che attribuisce la propria incapacità di instaurare relazioni sentimentali alle donne e al femminismo. Questo gruppo, composto principalmente da uomini occidentali, si caratterizza per un forte senso di frustrazione e rancore nei confronti del sesso opposto.
Gli Incel si identificano con una ideologia che giustifica il loro fallimento amoroso attraverso una sorta di “verità rivelata”, ispirata al film “Matrix”. Secondo questa visione, per attrarre le donne è necessario possedere il cosiddetto LMS – Look, Money and Status, ovvero bellezza, ricchezza e potere. In questo contesto, qualità come intelligenza, simpatia e bontà vengono completamente ignorate, alimentando un clima di rancore e disprezzo verso le donne.
La distorsione dell’ipergamia
La cultura Incel si basa su una distorsione della teoria psico-evoluzionista dell’ipergamia, secondo cui le donne cercano partner di status superiore per migliorare il patrimonio genetico delle future generazioni. Per gli Incel, questo si traduce in una convinzione che le donne, anche quelle che considerano poco attraenti, rifiutino uomini che non soddisfano i loro standard di bellezza e successo, per cercare invece uomini più attraenti e dominanti, definiti “Chad”. Questo atteggiamento porta a una demonizzazione delle donne, che vengono viste come responsabili del loro isolamento e della loro frustrazione.
Questa ideologia si manifesta in comportamenti tossici, dove gli Incel si rifugiano in forum online e gruppi di discussione, alimentando un ambiente di odio e violenza. La loro retorica spesso giustifica atti di violenza contro le donne, considerandole “non persone”, e legittimando la violenza sessuale come un mezzo per ottenere ciò che ritengono loro dovuto.
La violenza nella cultura Incel
La cultura Incel ha prodotto casi tragici di violenza, con individui che hanno messo in atto atti estremi per esprimere il loro risentimento. Elliot Rodger, ad esempio, all’età di 22 anni, ha ucciso sei persone in California nel 2014, giustificando il suo gesto con il desiderio di punire le donne che lo avevano rifiutato. Quattro anni dopo, Alek Minassian ha investito undici persone a Toronto, proclamando che “la ribellione degli Incel era già cominciata”. Questi eventi, sebbene rari, evidenziano un problema più ampio e sistemico che spesso viene trascurato come una semplice esagerazione del mondo digitale.
La miniserie “Adolescence” affronta questi temi in modo diretto, portando alla luce la realtà inquietante che si cela dietro la mascolinità tossica e il disagio giovanile. La rappresentazione di queste problematiche è fondamentale per stimolare una discussione necessaria su come affrontare e prevenire la violenza di genere e il bullismo online, rendendo evidente che la cultura Incel non è solo un fenomeno marginale, ma un aspetto preoccupante della società contemporanea.