La nuova mostra a Forlì esplora l’autoritratto e la sua evoluzione dal Quattrocento al Novecento

La mostra “Il ritratto dell’artista. Nello specchio di Narciso” al Museo Civico San Domenico di Forlì esplora l’autoritratto attraverso nove secoli, dal 23 febbraio al 29 giugno 2025.
La nuova mostra a Forlì esplora l'autoritratto e la sua evoluzione dal Quattrocento al Novecento La nuova mostra a Forlì esplora l'autoritratto e la sua evoluzione dal Quattrocento al Novecento

La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e il Museo Civico San Domenico danno il via alla stagione 2025 con una mostra d’arte inedita che si propone di esplorare un tema che ha affascinato artisti di tutte le epoche: l’autoritratto. Intitolata “Il ritratto dell’artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie“, l’esposizione sarà aperta al pubblico dal 23 febbraio fino al 29 giugno, offrendo un viaggio attraverso nove secoli di storia artistica. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità unica per riflettere su come l’auto-rappresentazione sia stata interpretata da vari artisti, a partire dal Quattrocento fino ai giorni nostri.

Un viaggio nell’autoritratto attraverso i secoli

L’autoritratto non è solo un’immagine di se stessi, ma è anche un’interessante riflessione sul ruolo dell’artista nella società. La mostra si propone di illustrare come, attraverso i secoli, l’immagine dell’artista si sia evoluta. Secondo il mito di Narciso, riportato nei “Metamorfosi” di Ovidio, il rispecchiamento diventa un atto di auto-conoscenza, un modo per rivelare non solo l’immagine esteriore, ma anche l’interiorità dell’artista stesso. Nel suo testo “De pictura” del 1435, Leon Battista Alberti stabilisce le basi per interpretare l’arte come una forma di riflessione intellettuale, presentando la figura dell’artista non semplicemente come un esecutore, ma come un pensatore e un cosmopolita. Questo concetto ha avuto un impatto duraturo sul modo in cui gli artisti moderni vedono se stessi, rendendo la loro immagine un elemento chiave della loro opera artistica.

L’autoritratto diventa, quindi, una sorta di “firma” della propria esistenza, una testimonianza visuale di un tempo e un luogo specifici. La mostra vuole mettere in luce come i grandi maestri, da quelli rinascimentali fino agli impressionisti e ai contemporanei, abbiano affrontato questa tematica. Attraverso una selezione di opere esemplari, il visitatore avrà la possibilità di cogliere non soltanto il cambiamento stilistico, ma anche una trasformazione culturale che ha visto l’artista al centro della riflessione sull’identità umana.

Una mostra di importanza nazionale

L’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni, sottolinea l’importanza di quest’esposizione nel contesto più ampio delle produzioni artistiche in Italia nel 2025. “Quest’anno è caratterizzato da eventi di grande rilievo sia a livello nazionale che internazionale”, afferma. La mostra al Museo San Domenico di Forlì si inserisce in questo panorama, stimolando il pubblico a riflettere sui temi dell’identità nell’epoca moderna, dove i selfie rappresentano una nuova forma di auto-rappresentazione. Questa riflessione è particolarmente rilevante oggi, poiché ci troviamo di fronte a un’epoca di immagini immediate e spesso effimere, che invitano a riconsiderare l’importanza dell’opera d’arte come documento duraturo della propria esistenza.

Allegni rimarca come l’arte possa fungere da catalizzatore per il dialogo sociale e la crescita delle comunità, portando nuovi spunti di riflessione su temi di rilevanza contemporanea. La mostra non è solo un’esposizione, ma un luogo di confronto, dove il passato e il presente si intrecciano creando nuove narrazioni.

Attrattività turistica e culturale

La mostra non si limita a un valore puramente artistico, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescita turistica. Roberta Frisoni, assessora regionale al Turismo, anticipa i dati Istat provvisori per il 2024, che delineano una crescita significativa delle presenze nelle Città d’Arte italiane. La crescita del +6,8% delle presenze e del +2,9% negli arrivi testimonia l’attrattività sempre crescente di luoghi storici come Forlì. Gli eventi culturali di alta qualità, come la mostra in oggetto, attirano non solo turisti locali, ma anche visitatori internazionali, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale della regione.

Questa attrattività si basa non solo sul fascino intrinseco delle opere d’arte, ma anche sulla ricchezza delle storie e delle esperienze che esse raccontano. L’interazione tra arte e turismo si traduce così in un ciclo virtuoso, dove la cultura alimenta l’economia locale e viceversa, rendendo Forlì un punto di riferimento per la cultura e l’arte nel panorama italiano.