Oggi, 18 marzo 2025, esce “Vita e morte di un poeta“, il nuovo romanzo di Nicola Bultrini, edito da Fazi Editore. Questa pubblicazione coincide con la Giornata mondiale della Poesia, che si celebra il 21 marzo, e offre uno sguardo profondo sulla vita del poeta e saggista Beppe Salvia, tragicamente scomparso il 6 aprile 1985 a Roma. Attraverso un racconto che si snoda tra ricordi e testimonianze, Bultrini riporta alla luce un periodo ricco di creatività e fermento culturale, caratterizzato da figure di spicco nel panorama artistico degli anni Ottanta.
Un viaggio nella vita di Beppe Salvia
Il romanzo di Bultrini si propone di esplorare l’esistenza di Beppe Salvia, un poeta che ha lasciato un segno indelebile nella letteratura italiana nonostante la sua vita sia stata interrotta prematuramente. L’autore, pur non avendo conosciuto Salvia personalmente, ha intrapreso un’accurata ricerca, raccogliendo le testimonianze di chi ha avuto il privilegio di frequentarlo. “Ho realizzato trentuno interviste, chiedendo a ciascuno di raccontare Beppe Salvia per quello che era conservato nella loro memoria”, ha dichiarato Bultrini, come riportato dall’ANSA.
Tra gli intervistati figurano nomi noti della letteratura e della cultura italiana, come Valerio Magrelli, Amelia Rosselli, Marco Lodoli, Gino Scartaghiande, Gabriella Sica, Claudio Damiani, Arnaldo Colasanti, Edoardo Albinati e Silvia Bre, insieme all’editore Elido Fazi. Queste voci contribuiscono a delineare un ritratto complesso e sfaccettato di Salvia, un individuo eclettico che ha vissuto la sua passione per la poesia, la musica, il cinema e il disegno, sempre attraversato da un profondo disagio esistenziale.
L’eredità artistica di Beppe Salvia
Nato a Potenza il 10 ottobre 1954, Beppe Salvia si trasferisce a Roma nel 1971, dove inizia a coltivare le sue passioni artistiche. Studia entomologia, ma la sua vera vocazione si rivela nella scrittura. Nel 1979, insieme ad altri scrittori, fonda la rivista “Braci“, un’importante piattaforma per la poesia e la prosa emergente. Salvia collabora anche a riviste come “Nuovi Argomenti” e “Prato Pagano“, contribuendo a un dibattito culturale vivace e stimolante.
Le opere di Salvia, pubblicate postume, includono titoli significativi come “Estate di Elisa Sansovino“, edito nel 1985 come “Quaderno di Prato Pagano“, “Cuore“, che gli vale il Premio Leonardo Sinisgalli, ed “Elemosine eleusine“. La sua scrittura è caratterizzata da una profonda introspezione e da una ricerca continua di significato, riflettendo il tumulto interiore che ha segnato la sua breve vita.
Un ritratto di un’epoca
“Vita e morte di un poeta” non è solo un tributo a Beppe Salvia, ma anche un affresco di un’epoca, gli anni Ottanta, in cui Roma si affermava come un centro culturale di grande rilevanza. Il romanzo di Bultrini si inserisce in questo contesto, offrendo uno spaccato di una generazione di artisti che hanno saputo esprimere la loro creatività in un periodo di grande fermento. La narrazione di Bultrini si fa portavoce di un’eredità culturale che continua a influenzare le nuove generazioni di poeti e scrittori, mantenendo viva la memoria di un artista che, sebbene scomparso, continua a ispirare con la sua opera.