Polemiche sull’eurovision: l’appello a Lucio Corsi contro l’uso di stereotipi nei testi

Rašid Nikolić, marionettista rom di Torino, chiede a Lucio Corsi di modificare il testo della canzone “Altalena Boy” per rimuovere frasi offensive nei confronti della comunità rom.
Polemiche Sull'Eurovision: L'Appello A Lucio Corsi Contro L'Uso Di Stereotipi Nei Testi Polemiche Sull'Eurovision: L'Appello A Lucio Corsi Contro L'Uso Di Stereotipi Nei Testi
Polemiche sull'eurovision: l'appello a Lucio Corsi contro l'uso di stereotipi nei testi - unita.tv

L’Eurovision Song Contest si avvicina e con esso le aspettative per il rappresentante italiano. Tuttavia, la canzone “Altalena Boy” di Lucio Corsi ha sollevato un acceso dibattito a causa di alcune frasi ritenute offensive nei confronti della comunità rom. Rašid Nikolić, marionettista rom di Torino, ha deciso di intervenire, chiedendo una revisione del testo e sottolineando l’importanza della responsabilità sociale degli artisti.

La denuncia di Rašid Nikolić

Rašid Nikolić, nato nel 1989 in Bosnia da una famiglia di etnia rom, ha preso posizione contro il brano di Corsi, evidenziando come l’uso del termine “zingaro” sia inaccettabile e dispregiativo. Secondo Nikolić, la canzone perpetua stereotipi dannosi e contribuisce a una narrazione negativa nei confronti della comunità rom. “I rom non rubano i bambini”, afferma con fermezza, sottolineando che le affermazioni contenute nel testo sono prive di fondamento e alimentano pregiudizi storici.

Nikolić, in qualità di attivista, si è fatto portavoce di una battaglia più ampia per la difesa dei diritti della comunità rom. “La musica non è solo intrattenimento”, spiega, “ha un impatto culturale e sociale significativo. Quando un artista sceglie di utilizzare stereotipi, contribuisce alla loro perpetuazione”. La sua richiesta è chiara: modificare o ritirare il brano per evitare di diffondere messaggi nocivi.

Il testo controverso di “Altalena Boy

Nel testo di “Altalena Boy“, Corsi racconta la storia di un bambino scomparso, e tra le voci del paese si sente dire: “l’hanno preso gli zingari”. Questa frase ha scatenato polemiche, poiché viene interpretata come un’accusa infondata e discriminatoria. Nikolić sottolinea che, anche se Corsi presenta questa affermazione come un’opinione altrui, ciò non lo esime dalla responsabilità di diffondere un pregiudizio.

Il marionettista evidenzia come l’uso di termini come “zingaro” non solo sia un insulto, ma richiami anche a un passato di schiavitù e discriminazione. “Il termine significa ‘schiavo’ e porta con sé una storia di sofferenza”, afferma. La perpetuazione di stereotipi come quello del furto di bambini ha conseguenze gravi e violente sulla comunità rom, e l’artista ha il dovere di informarsi prima di affrontare temi così delicati.

Le conseguenze degli stereotipi

Nikolić mette in luce le conseguenze storiche e sociali degli stereotipi sui rom, che nel corso dei secoli hanno portato a persecuzioni e violenze. “Questi pregiudizi sono stati usati per giustificare leggi discriminatorie e hanno alimentato un’immagine criminalizzante della nostra comunità”, spiega. In Italia e in altri paesi, le popolazioni romanés sono state vittime di marginalizzazione e violenza, e il linguaggio utilizzato nei testi musicali può contribuire a mantenere viva questa narrativa negativa.

Il marionettista invita gli artisti a riflettere sul potere delle parole e sull’impatto che possono avere. “Viviamo in un’epoca in cui l’accesso alle informazioni è immediato. Gli stereotipi sui rom sono documentati come pericolosi e infondati. Un artista ha la responsabilità di informarsi e di non perpetuare danni”, afferma con determinazione.

La richiesta di dialogo e cambiamento

Rašid Nikolić ha scritto una lettera a Lucio Corsi, chiedendo che il testo di “Altalena Boy” venga modificato per eliminare i riferimenti ai rom o, in alternativa, che l’artista si impegni a non eseguire né promuovere ulteriormente il brano. “Siamo disponibili a un dialogo costruttivo e a un incontro per discutere le possibili soluzioni”, conclude.

L’appello di Nikolić non è solo una richiesta di cambiamento, ma un invito a riflettere sulla responsabilità degli artisti nel veicolare messaggi di rispetto e inclusione. La speranza è che questa situazione possa trasformarsi in un’opportunità per sensibilizzare il pubblico e promuovere una cultura di rispetto verso tutte le comunità. La lettera è stata inviata, ma al momento non ha ricevuto risposta, lasciando aperta la questione su come Corsi deciderà di procedere.