Mercato

Profilo della BFF Bank

La BFF Bank, precedentemente conosciuta come Banca Farmafactoring, è specializzata nella gestione e cessione dei crediti, in particolare nel factoring pro soluto. Questa attività riguarda soprattutto i crediti vantati dalle aziende fornitrici nei confronti degli enti pubblici, inclusi quelli del sistema sanitario nazionale in Italia. Attraverso la sua controllata, Farmafactoring España S.A., la banca opera anche in Spagna e offre servizi di factoring pro soluto in Portogallo.

Risultati Finanziari Recenti

Negli ultimi anni, la BFF Bank ha mostrato una solida performance finanziaria, con risultati positivi evidenziati nei suoi bilanci dal 2020 al 2023.

  • Margine di Interesse: Nel 2023, il margine di interesse ha raggiunto i 292,78 milioni di euro, un aumento rispetto ai 271,90 milioni del 2022. Negli anni precedenti, nel 2021 e 2020, i risultati erano rispettivamente di 199,19 e 198,38 milioni di euro.
  • Margine di Intermediazione: Il margine di intermediazione, che rappresenta i profitti derivanti dalle operazioni della banca, è cresciuto costantemente. Nel 2023 ha toccato i 391,96 milioni di euro, superando i 380,50 milioni del 2022 e i 272,14 milioni del 2021. Nel 2020, il margine era stato di 209,34 milioni di euro.
  • Risultato di Gestione: Uno degli indicatori più importanti per valutare l’efficacia della gestione aziendale è il risultato di gestione. Nel 2023, questo indicatore si è attestato a 239,93 milioni di euro, in calo rispetto ai 337,11 milioni dell’anno precedente, ma comunque in crescita rispetto ai 196,46 milioni del 2021 e ai 126,85 milioni del 2020. Questo riflette la solidità operativa della banca, con percentuali di risultato di gestione sul margine di intermediazione pari al 61,21% nel 2023, sebbene inferiori rispetto all’88,60% del 2022.
  • Risultato Ante Imposte: Il risultato ante imposte, un altro indicatore chiave per comprendere la salute finanziaria della banca, è stato di 235 milioni di euro nel 2023, leggermente in calo rispetto ai 331,20 milioni del 2022. Tuttavia, resta superiore ai 196,66 milioni del 2021 e ai 123,71 milioni del 2020.
  • Utile di Esercizio: L’utile netto della BFF Bank per il 2023 è stato di 171,66 milioni di euro, una diminuzione rispetto ai 232,05 milioni del 2022. Nel 2021, l’utile era stato di 197,37 milioni, mentre nel 2020 si era fermato a 91,07 milioni di euro. Le percentuali di utile di esercizio sul margine di intermediazione evidenziano un calo al 43,80% nel 2023, rispetto al 60,99% del 2022.

Bilancio e Indicatori Patrimoniali

Il totale attivo della BFF Bank, che riflette il valore complessivo delle risorse detenute dalla banca, è passato da 6.051,31 milioni di euro nel 2020 a 12.292,27 milioni nel 2023. Questo incremento costante del totale attivo mostra una significativa crescita del business e della capacità di gestione dei crediti da parte dell’istituto.

Il patrimonio netto, che rappresenta la forza patrimoniale della banca, si è mantenuto stabile nel 2023, con 758,81 milioni di euro, quasi invariato rispetto ai 758,77 milioni del 2022. Tuttavia, si nota una crescita considerevole rispetto ai 571,60 milioni del 2021 e ai 462,58 milioni del 2020.

Infine, un importante indicatore di redditività è il ROE (Return on Equity), che misura il rendimento del patrimonio netto. Nel 2023, il ROE della BFF Bank si è attestato al 22,62%, un calo rispetto al 30,58% del 2022 e al 34,53% del 2021, ma comunque superiore al 19,69% del 2020. Questo riflette l’abilità della banca nel generare profitto rispetto al suo capitale azionario.

Società

Pensione minima aumenta a 615 euro da gennaio 2024

A partire da gennaio 2024, la pensione minima aumenterà a 615 euro per tutti i pensionati. Questo incremento è il risultato di una “rivalutazione eccezionale” delle pensioni di importo fino al minimo stabilito dall’INPS, che era fissato a 599 euro. La rivalutazione, stabilita al 2,7%, è stata introdotta dalla legge n. 197 del 29 dicembre 2022, nota come la legge di bilancio 2023. L’INPS ha ufficializzato queste informazioni nella circolare n. 1 del 2 gennaio 2024, chiarendo i dettagli del rinnovo delle pensioni per il nuovo anno.

Condizioni per la pensione di vecchiaia e anticipata

Con questa modifica, anche le condizioni per il pensionamento subiranno variazioni. Per ottenere la pensione di vecchiaia contributiva, sarà sufficiente maturare un importo pari a 534,41 euro, anziché 801,61 euro come richiesto in passato. Tuttavia, il pensionamento anticipato sarà leggermente più complesso: per potervi accedere, sarà necessario maturare una pensione pari a 1.603 euro, contro i precedenti 1.496 euro.

Rivalutazione delle pensioni per il 2024

La rivalutazione delle pensioni per il 2024 è stata fissata al tasso provvisorio del 5,4% dall’ISTAT, mentre la rivalutazione definitiva per il 2023 è stata anticipata a dicembre dello stesso anno. Le pensioni fino a quattro volte il minimo INPS, cioè 2.271,76 euro, beneficeranno dell’intero tasso di rivalutazione. Al contrario, le pensioni di importo superiore a 10 volte il minimo INPS, pari a 5.679,41 euro, riceveranno solo il 22% del tasso ISTAT, una riduzione rispetto al 32% applicato nel 2023.

La rivalutazione eccezionale

Oltre alla rivalutazione ordinaria, la legge di bilancio 2023 prevede una rivalutazione eccezionale delle pensioni inferiori al minimo per gli anni 2023 e 2024. Nel 2023, i pensionati di età inferiore ai 75 anni hanno ricevuto un aumento dell’1,5%, mentre quelli con almeno 75 anni hanno beneficiato di un incremento del 6,4%. Per il 2024, tutti i pensionati vedranno un aumento del 2,7%. Questo aumento si applica solo alle pensioni rivalutate ordinariamente, se risultano inferiori o pari al minimo INPS.

Alcuni trattamenti pensionistici, come le prestazioni non imponibili o a carattere assistenziale, sono esclusi dalla rivalutazione eccezionale. In tali casi, l’aumento viene calcolato fino al raggiungimento del limite fissato dalla rivalutazione, anche se l’importo supera il minimo INPS.

Limiti per il pensionamento anticipato

La rivalutazione non riguarda solo l’importo delle pensioni, ma influisce anche sui requisiti per il pensionamento anticipato. Con la nuova normativa, conosciuta come “quota 103”, l’importo massimo di pensione erogabile prima dei 67 anni è stato ridotto da cinque a quattro volte il minimo INPS, passando quindi da 2.993 a 2.394 euro al mese. Questo significa un taglio di 599 euro rispetto alla soglia precedente.

I lavoratori più giovani, ossia quelli che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 e rientrano nel regime contributivo, potranno accedere alla pensione di vecchiaia maturando un importo pari all’assegno sociale, anziché 1,5 volte l’importo dell’assegno. Per l’anno 2024, questo valore è fissato a 534,41 euro, contro gli 801,61 euro richiesti in passato.

Infine, per i lavoratori che intendono pensionarsi anticipatamente all’età di 64 anni con 20 anni di contributi, l’importo mensile della pensione deve essere pari almeno a tre volte l’assegno sociale, cioè 1.603 euro, rispetto ai precedenti 1.496 euro. Inoltre, è stato introdotto un limite massimo all’importo della pensione erogabile fino ai 67 anni, fissato a cinque volte il minimo INPS, ossia 2.993 euro