Crisi del riso in Giappone: il governo interviene con le riserve d’emergenza

Il governo giapponese ha avviato un’asta storica di riso dalle riserve d’emergenza per affrontare l’aumento dei prezzi, mentre agricoltori e consumatori esprimono preoccupazioni sulla qualità e disponibilità del prodotto.
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In Giappone, il riso non è solo un alimento, ma un elemento fondamentale della cultura gastronomica e della vita quotidiana. Tuttavia, il Paese sta affrontando una crisi senza precedenti che ha portato il governo a mettere all’asta sacchi di riso dalle riserve d’emergenza. Questa situazione, simile alla crisi delle uova negli Stati Uniti, ha sollevato preoccupazioni tra i consumatori e gli agricoltori, mentre i prezzi continuano a salire.

L’asta del riso: un evento senza precedenti

Recentemente, il governo giapponese ha deciso di vendere sacchi di riso dalle riserve d’emergenza, una mossa storica per il Paese. Queste riserve, create nel 1995 dopo un’estate anomala che costrinse il Giappone a importare cereali, sono state utilizzate in passato in situazioni di emergenza, come il terremoto e lo tsunami del 2011. A febbraio, l’esecutivo ha annunciato l’intenzione di immettere sul mercato 210.000 tonnellate di riso, e a fine marzo è stata effettuata la seconda asta, vendendo circa 70.000 tonnellate ai distributori. Questa decisione è stata presa per contrastare l’aumento dei prezzi, che il ministro dell’Agricoltura ha definito “incredibilmente alti”. Nonostante la produzione di riso sia aumentata di 180.000 tonnellate rispetto all’anno precedente, il mercato continua a risentire di una forte pressione sui prezzi.

Cause della scarsità di riso in Giappone

La scarsità di riso in Giappone è il risultato di diversi fattori. Secondo il New York Times, il caldo record dell’estate 2023 ha avuto un impatto significativo sulla produzione, insieme alla corsa alle scorte in previsione di possibili tifoni e terremoti. Inoltre, le politiche agricole giapponesi hanno ridotto la superficie coltivabile, limitando la produzione di riso per mantenere i prezzi stabili e sostenere i coltivatori locali. Questo approccio ha reso il sistema agricolo giapponese vulnerabile a piccole interruzioni, che possono avere effetti devastanti sul mercato. Shuji Hisano, esperto della Kyoto University, ha evidenziato che la situazione è complicata dalla difficoltà di tracciare la distribuzione del riso, poiché i coltivatori stanno sempre più cercando canali alternativi per vendere i loro prodotti, bypassando i tradizionali grossisti.

L’impatto sui consumatori e sugli agricoltori

Nel 2024, il costo di un sacco di riso da 60 chilogrammi ha raggiunto circa 160 dollari, un aumento del 55% rispetto a due anni prima. La scarsità ha portato a una mancanza di oltre 200.000 tonnellate di riso, costringendo i supermercati a limitare gli acquisti. Gli agricoltori, frustrati dalle politiche governative, hanno manifestato a Tokyo, chiedendo un intervento più efficace per stabilizzare il mercato. Nonostante l’arrivo del riso dalle riserve d’emergenza, molti consumatori esprimono scetticismo riguardo alla qualità del prodotto, il che potrebbe complicare ulteriormente la situazione. Con le elezioni parlamentari previste per fine luglio, il premier Shigeru Ishiba si trova di fronte a una sfida significativa, poiché la crisi del riso potrebbe influenzare il giudizio degli elettori.

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