Crisi delle uova: l’influenza aviaria fa lievitare i prezzi negli Stati Uniti e preoccupa l’Italia

La crisi delle uova, causata dall’influenza aviaria negli Stati Uniti, provoca un aumento dei prezzi anche in Italia, dove si registrano focolai controllati e misure di biosicurezza attuate.
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Crisi delle uova: l'influenza aviaria fa lievitare i prezzi negli Stati Uniti e preoccupa l'Italia - unita.tv

L’attuale crisi delle uova negli Stati Uniti ha suscitato preoccupazione anche in Europa, in particolare in Italia. L’epidemia di influenza aviaria ha portato a un aumento vertiginoso dei prezzi, con un incremento del 65% rispetto all’anno precedente. La situazione negli allevamenti avicoli americani ha raggiunto livelli critici, mentre in Italia si registrano focolai, ma la situazione appare sotto controllo. Analizziamo le cause di questo fenomeno e le sue ripercussioni sul mercato italiano.

Aumento dei prezzi delle uova negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti, il prezzo delle uova ha raggiunto cifre record, con una confezione da 12 uova che costa attualmente 4,95 dollari. Questo rappresenta un incremento significativo rispetto ai 4,82 dollari di gennaio 2023. La crisi è stata definita “crisi delle uova” e ha colpito il mercato a causa di vari fattori, tra cui l’inflazione e, soprattutto, l’epidemia di influenza aviaria.

L’influenza aviaria ha costretto gli allevatori a abbattere milioni di galline ovaiole per contenere la diffusione del virus. Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti , tra novembre 2024 e gennaio 2025 sono morte oltre 20 milioni di galline a causa di questa malattia. Questo rappresenta il colpo più duro mai subito dal settore avicolo statunitense, con ripercussioni dirette sui prezzi al consumo.

Un episodio emblematico di questa crisi è il furto di 100.000 uova avvenuto in Pennsylvania a febbraio, un chiaro segno della crescente domanda e della scarsità del prodotto. La situazione ha portato a una riflessione più ampia sulla sicurezza alimentare e sulla sostenibilità del settore avicolo negli Stati Uniti.

Situazione dell’influenza aviaria in Italia

In Italia, la situazione è meno allarmante rispetto agli Stati Uniti, ma non priva di rischi. Finora non sono stati segnalati focolai di influenza aviaria negli allevamenti di bovini e nessun caso di contagio tra le persone. Tuttavia, la presenza del virus negli allevamenti avicoli è stata confermata, con diversi focolai registrati, in particolare nelle regioni del Nord-Est, come Lombardia e Veneto.

Nel gennaio 2025, il Ministero della Salute ha comunicato che circa 50 focolai di influenza aviaria erano attivi in Italia, con un caso significativo a Vigasio, in provincia di Verona, dove sono state abbattute 800.000 galline ovaiole positive al virus. Le autorità sanitarie hanno sottolineato l’importanza di attuare misure di biosicurezza rigorose per prevenire ulteriori contagi.

Il Ministero ha anche evidenziato l’elevata pressione virale ambientale, causata dalla diffusione del virus H5N1 tra gli uccelli selvatici. Le misure di sicurezza includono la disinfezione dei mezzi di trasporto e l’uso di calzari dedicati per limitare il rischio di contaminazione negli allevamenti.

Impatto sui prezzi delle uova in Italia

L’aumento dei prezzi delle uova non è un fenomeno esclusivo degli Stati Uniti. Anche in Europa, i costi stanno crescendo, con Eurostat che segnala un prezzo massimo storico di 268,5 euro per 100 chili a marzo. In Italia, i listini della Commissione unica nazionale delle uova indicano un incremento del 7% rispetto allo stesso mese del 2023.

Questo aumento dei prezzi è preoccupante per i consumatori italiani, già alle prese con l’inflazione e l’aumento dei costi della vita. La situazione è monitorata attentamente dalle autorità, che stanno cercando di garantire la stabilità del mercato avicolo e di proteggere i consumatori da ulteriori rincari.

In sintesi, la crisi delle uova, alimentata dall’influenza aviaria negli Stati Uniti, ha ripercussioni anche in Italia, dove la situazione è sotto controllo ma richiede attenzione. Le misure di biosicurezza e il monitoraggio costante degli allevamenti sono fondamentali per prevenire un aggravamento della situazione.