Nell’attuale contesto dominato dall’intelligenza artificiale, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha lanciato un allerta riguardo al declino delle capacità cognitive degli adulti in 31 Paesi avanzati. L’indagine mette in evidenza come la capacità di discernere tra verità e propaganda stia diminuendo, sollevando interrogativi sulla salute mentale e culturale delle società contemporanee.
L’intelligenza artificiale nei colloqui di lavoro
Un imprenditore di un’agenzia internazionale ha rivelato che, negli Stati Uniti, Amazon ha iniziato a utilizzare l’intelligenza artificiale per condurre i primi tre colloqui con i candidati. Questo approccio innovativo ha portato a una situazione paradossale in cui i candidati stessi possono utilizzare strumenti di intelligenza artificiale per rispondere alle domande durante i colloqui online. In questo scenario, due sistemi di AI interagiscono attraverso un essere umano, valutando la sua idoneità per un lavoro che potrebbe essere svolto da un’intelligenza artificiale in futuro. Amazon, nel tentativo di selezionare i migliori talenti, sta anche studiando come prevenire che i candidati sfruttino l’AI per ottenere un vantaggio. Questo fenomeno solleva interrogativi sulla capacità umana di adattarsi e competere in un mondo sempre più automatizzato.
L’indagine dell’Ocse: un deterioramento misurabile
L’Ocse ha condotto un’indagine sulle competenze cognitive degli adulti, confrontando i risultati di due rilevazioni effettuate nel 2012 e nel 2023. I dati, pubblicati recentemente, mostrano un deterioramento significativo, in particolare nella comprensione di testi scritti. Anche le competenze numeriche hanno registrato un calo, sebbene in misura minore. Un aspetto preoccupante è l’aumento delle disuguaglianze cognitive, con il declino che colpisce maggiormente le persone meno istruite e quelle provenienti da contesti socio-economici svantaggiati. Questo fenomeno è particolarmente evidente tra gli uomini di mezza età, che mostrano una diminuzione delle capacità cognitive rispetto alle donne.
La crescita delle difficoltà cognitive
I dati dell’Ocse rivelano un aumento della popolazione che si colloca a un livello cognitivo definito “livello 1” o inferiore. In Italia, la percentuale di adulti in questa categoria è aumentata dal 28% nel 2012 al 35% nel 2023. Questo significa che un terzo della popolazione fatica a comprendere anche testi semplici. Le difficoltà cognitive si manifestano in modo simile in altri Paesi, ad eccezione di Danimarca, Finlandia, Svezia e Inghilterra. Le conseguenze di questo declino sono gravi, poiché le persone diventano meno capaci di orientarsi in una realtà complessa e di valutare criticamente le informazioni.
La recessione cognitiva e le sue implicazioni
Il deterioramento delle capacità cognitive ha conseguenze dirette sulla società. Le persone diventano meno in grado di discernere tra realtà e propaganda, e di prestare attenzione a messaggi scritti per periodi prolungati. Questo porta a una crescente difficoltà nel comprendere questioni complesse, come la geopolitica o le sfide educative. La recessione cognitiva rappresenta una minaccia per la coesione sociale e la capacità di affrontare le sfide del futuro.
Le cause del declino cognitivo
Le ragioni di questo declino rimangono in parte sconosciute, poiché non esistono dati comparabili precedenti al 2012. Tuttavia, il cambiamento coincide con la diffusione degli smartphone e dei social network, che hanno trasformato il modo in cui le persone accedono alle informazioni. L’Ocse sottolinea che i media moderni possono sfruttare meccanismi di dipendenza psicologica, contribuendo a un uso improprio dell’intelligenza artificiale. Un’indagine del Pew Research Center ha rivelato che nel 2022, molti adulti negli Stati Uniti si informano sulle notizie in modo superficiale, il che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.
Il ruolo della conoscenza nella società
La recessione cognitiva rappresenta una sfida significativa per le società moderne, che dipendono dalla conoscenza per funzionare e prosperare. La capacità di attenzione, concentrazione e valutazione critica è fondamentale per affrontare le complessità del mondo contemporaneo. L’Ocse mette in guardia sul fatto che queste abilità stanno diventando sempre più rare, il che potrebbe compromettere la capacità delle società di affrontare le sfide future.
L’Italia e le sue specificità
L’Italia si distingue per un declino più marcato rispetto ad altri Paesi dell’Ocse in termini di comprensione del testo e competenze numeriche. Il Paese si colloca tra gli ultimi posti nelle valutazioni internazionali, evidenziando una carenza di élite cognitive. Le disuguaglianze cognitive in Italia sono meno pronunciate rispetto ad altri Paesi, ma il livello generale di competenze è preoccupante. Solo una piccola percentuale della popolazione raggiunge livelli elevati di comprensione e problem solving, il che indica una debolezza strutturale nel sistema educativo e nella società.
La necessità di riflessione e azione
Il declino delle capacità cognitive in Italia e nel mondo avanzato solleva interrogativi cruciali sul futuro della società. È fondamentale affrontare queste sfide con urgenza, promuovendo un’educazione di qualità e strategie che incoraggino lo sviluppo delle competenze cognitive. L’attenzione deve essere rivolta non solo alla formazione scolastica, ma anche alla creazione di un ambiente che favorisca la crescita intellettuale e la capacità di affrontare le complessità del mondo moderno.
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