Il settore del private equity statunitense è in fermento, con il fondo Tpg che ha presentato un’offerta da 850 milioni di euro per acquisire la rete nazionale interbancaria di Nexi. Questa operazione potrebbe coinvolgere anche Cassa Depositi e Prestiti , che sta valutando un proprio intervento per garantire il controllo nazionale su un’infrastruttura strategica, destinata a svolgere un ruolo chiave nell’ambito dell’euro digitale.
L’offerta di Tpg e il valore della divisione Digital Banking Solutions
Tpg, uno dei principali fondi di investimento a livello globale con un patrimonio gestito di circa 246 miliardi di dollari, ha messo sul tavolo un’offerta che valorizza la divisione Digital Banking Solutions di Nexi a circa 850 milioni di euro. Questa divisione comprende la rete interbancaria e altre infrastrutture destinate a clienti istituzionali, che nel 2023 hanno generato ricavi per 390 milioni di euro. La rete interbancaria rappresenta un asset strategico, poiché consente alle banche di regolare i loro rapporti finanziari e si interfaccia con la Banca d’Italia, la centrale rischi e i sistemi di prevenzione delle frodi.
La proposta di Tpg non è solo un’opportunità di investimento, ma anche un passo significativo nel panorama dei pagamenti digitali in Europa. Tuttavia, la rilevanza della rete interbancaria per il sistema finanziario italiano e per la futura implementazione dell’euro digitale rende questa operazione particolarmente delicata. La partecipazione di Cdp, che detiene attualmente il 18,5% di Nexi, potrebbe rivelarsi cruciale per tutelare gli interessi nazionali.
Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nella trattativa
Cdp sta attualmente valutando se entrare come partner di minoranza nell’offerta di Tpg o se preferire un approccio autonomo per acquisire la rete interbancaria. Recentemente, Cdp ha aumentato la propria partecipazione in Nexi, passando dal 14,5% al 18,3%, con l’intento di rafforzare la propria influenza sul gruppo e sulla rete interbancaria. Questo aumento di partecipazione indica un chiaro interesse da parte di Cdp nel gestire attivamente il futuro dell’infrastruttura.
L’importanza della rete interbancaria è accentuata dal progetto di euro digitale, che mira a ridurre la dipendenza dell’industria dei pagamenti europei da attori statunitensi come Mastercard e Visa. La Banca Centrale Europea ha sottolineato come l’euro digitale possa contribuire a rafforzare la sovranità monetaria europea, rendendo l’acquisizione da parte di Tpg potenzialmente in conflitto con questi obiettivi.
Le opzioni di Cdp e le prospettive future
Cdp ha affidato a Mediobanca l’incarico di analizzare l’operazione e valutare le possibili strategie per l’acquisizione della rete interbancaria. Tra le opzioni considerate, c’è la possibilità di formare una cordata per rilevare l’infrastruttura da Nexi. Tuttavia, l’analisi richiederà tempo e non è garantito che porti a un’offerta concreta da parte di Cdp.
Nexi, dal canto suo, ha già manifestato la sua disponibilità a cedere il ramo Digital Banking Solutions. In passato, il gruppo ha negoziato con il fondo F2i per la vendita della rete, ma la trattativa è naufragata a causa di divergenze sul prezzo e su altre clausole contrattuali. F2i aveva anche coinvolto BFF, una banca specializzata nel factoring, interessata alla piattaforma per farmacie e aziende farmaceutiche collegata alla rete di Nexi. Questo interesse potrebbe riemergere, portando BFF a tornare in gioco nella trattativa.
La situazione attuale rappresenta un momento cruciale per il futuro della rete interbancaria di Nexi e per il panorama dei pagamenti digitali in Europa. La scelta di Cdp e l’eventuale coinvolgimento di Tpg saranno determinanti per il destino di questa infrastruttura strategica.
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