L’industria farmaceutica italiana: un pilastro dell’economia con ricavi in crescita

Nel 2023, l’industria farmaceutica italiana ha raggiunto ricavi di 16,8 miliardi di euro, con un incremento del 60% dal 2016. Il rapporto è stato presentato a Milano da Marco Fortis e Sebastiano Barisoni.
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L'industria farmaceutica italiana: un pilastro dell'economia con ricavi in crescita - unita.tv

L’industria farmaceutica italiana si conferma come uno dei settori più vitali del Made in Italy, con un notevole incremento dei ricavi che nel 2023 ha raggiunto i 16,8 miliardi di euro, segnando un aumento del 60% rispetto al 2016. Questo dato, emerso dall’ultimo rapporto di Fondazione Edison, mette in evidenza il ruolo centrale delle Fab13, le storiche multinazionali a capitale italiano, nel panorama economico e innovativo del Paese. Presentato a Milano presso il Palazzo Edison, il rapporto ha visto un dialogo tra Marco Fortis, vicepresidente di Fondazione Edison, e Sebastiano Barisoni, vicedirettore esecutivo di Radio24, che hanno analizzato i risultati raggiunti dall’industria farmaceutica negli ultimi due decenni.

Le Fab13 e il loro impatto globale

Le Fab13, che comprendono nomi noti come Alfasigma, Abiogen Pharma, Angelini Pharma, Chiesi Farmaceutici, Dompé Farmaceutici, I.B.N. Savio, Italfarmaco, Kedrion, Menarini, Molteni, Neopharmed Gentili, Recordati e Zambon, continuano a espandere la loro presenza a livello internazionale. Con 67 siti produttivi e 43 centri di ricerca e sviluppo distribuiti in tutto il mondo, queste aziende hanno saputo mantenere la direzione strategica in Italia, mentre le vendite interne mostrano una stabilità rispetto alla crescita sui mercati esteri. Le Fab13 sono riconosciute come uno dei sette settori di eccellenza del Made in Italy, affiancandosi a comparti come la meccanica, l’alimentare e la moda.

Marco Fortis ha sottolineato come le Fab13 siano riuscite a preservare i valori storici delle loro aziende, mentre si proiettano verso un futuro caratterizzato da investimenti e tecnologie all’avanguardia. Nel 2023, il fatturato estero ha giocato un ruolo cruciale, con esportazioni che hanno raggiunto i 6,2 miliardi di euro. Questo valore è significativo, superando l’export totale dell’Italia in India e avvicinandosi a quello in Giappone. Le Fab13 hanno dimostrato una resilienza notevole, compensando oltre un terzo del calo dell’export complessivo italiano verso la Germania.

Investimenti e innovazione nel settore farmaceutico

Nel 2023, le Fab13 hanno investito complessivamente 3,4 miliardi di euro, di cui oltre 1 miliardo è stato destinato alla Ricerca e Sviluppo, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. Questo impegno non si limita solo alla ricerca, ma include anche acquisizioni internazionali, con un investimento di 1,7 miliardi per ampliare il portafoglio prodotti e facilitare l’accesso ai mercati esteri. Questi investimenti, che rappresentano oltre il 50% delle risorse totali, evidenziano l’impegno delle aziende nel mantenere elevati standard qualitativi e tecnologici, sviluppando farmaci innovativi e terapie per malattie rare.

Nonostante la loro forte presenza internazionale, le Fab13 consolidano i bilanci in Italia, contribuendo significativamente al sistema fiscale del Paese. Questo aspetto è cruciale per il finanziamento della sanità pubblica e della ricerca scientifica. Inoltre, il settore farmaceutico ha un impatto notevole sull’occupazione, con oltre 47mila persone impiegate, di cui quasi 15mila in Italia, rappresentando circa il 22% degli addetti dell’intera industria farmaceutica. Questo segna una crescita del 3% rispetto al 2022.

Le sfide future per l’industria farmaceutica

Alberto Chiesi, presidente delle industrie farmaceutiche italiane Fab13, ha evidenziato l’importanza di consolidare la competitività globale del settore. È fondamentale che le istituzioni supportino le aziende, non solo attraverso un sostegno economico, ma evitando scelte normative che possano compromettere l’efficienza competitiva raggiunta. Tra le richieste espresse, si sottolinea la necessità di una maggiore comunicazione con i decisori per sensibilizzare sul valore strategico della farmaceutica, un sistema normativo più chiaro e stabile, e la protezione dell’innovazione attraverso un rafforzamento della tutela brevettuale.

Inoltre, è essenziale sostenere la ricerca sui farmaci orfani e sulle terapie innovative, migliorando la sinergia tra università e imprese per formare e trattenere talenti nel settore scientifico. La semplificazione delle procedure di approvazione e accesso ai farmaci, con un focus sulla riduzione delle disomogeneità regionali, è un altro aspetto cruciale per il futuro del settore.

Il rapporto presentato conferma che le Fab13 non solo rappresentano un pilastro dell’industria farmaceutica italiana, ma il loro contributo all’economia nazionale è fondamentale per il posizionamento dell’Italia tra i leader globali del settore.