Morosità condominiale: oltre il 72% degli amministratori prevede impatti significativi nei prossimi mesi

Nel 2025, la morosità nei pagamenti condominiali colpisce duramente Roma e Milano, con il 72,97% degli amministratori preoccupati per l’impatto sulle relazioni tra i condòmini e sulla gestione economica.
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Morosità condominiale: oltre il 72% degli amministratori prevede impatti significativi nei prossimi mesi - unita.tv

La morosità nei pagamenti condominiali sta tornando a farsi sentire, creando preoccupazioni tra gli amministratori di immobili. Secondo un sondaggio condotto da Anammi, l’associazione nazionale degli amministratori d’immobili, il 72,97% dei partecipanti prevede che i ritardi nei pagamenti influenzeranno negativamente sia il loro lavoro sia la vita dei condòmini. Questo fenomeno, già presente in passato, ha raggiunto nuovi picchi in concomitanza con le difficoltà economiche degli ultimi anni, come quelle causate dall’aumento dei costi energetici nel 2022.

La situazione attuale della morosità condominiale

L’analisi condotta da Anammi ha coinvolto oltre 13.000 amministratori, rivelando un quadro allarmante. Giuseppe Bica, presidente dell’associazione, ha espresso la sua preoccupazione riguardo all’impatto della morosità sul patrimonio immobiliare italiano, sottolineando come i professionisti del settore si trovino a dover gestire una situazione complessa. La morosità non è solo un problema economico, ma anche un fattore che aggrava le tensioni all’interno dei condomini, dove spesso le richieste di pagamento si scontrano con le difficoltà finanziarie dei residenti.

Il sondaggio ha evidenziato che il 66,28% degli amministratori prevede un aumento della morosità del 20% nei prossimi mesi, mentre il 15,12% teme un incremento del 70%. Questi dati indicano una tendenza preoccupante, soprattutto considerando che il problema dei pagamenti ritardati è da sempre una costante nei condomini. La gestione di questa morosità diventa quindi una sfida quotidiana per gli amministratori, che devono trovare un equilibrio tra le esigenze dei condòmini e le difficoltà economiche generali.

Cause della morosità e impatti sulla gestione condominiale

Le ragioni alla base dell’aumento della morosità sono molteplici. Il 38,8% degli amministratori intervistati ha identificato le difficoltà economiche dei condòmini come la causa principale. A seguire, il 36% ha segnalato una mancanza di rispetto delle regole, un problema che non riguarda solo i pagamenti, ma anche le liti condominiali. Inoltre, il 25% degli intervistati ha indicato l’incapacità di gestione delle finanze personali come un fattore che contribuisce ai ritardi nei pagamenti.

Le conseguenze di questa situazione sono evidenti: il 66,50% degli amministratori ha dichiarato che la gestione delle spese diventa estremamente complessa. I professionisti si trovano a dover affrontare un contesto difficile, dove chi rispetta gli impegni economici spesso si sente frustrato nei confronti di chi non paga. Questa dinamica crea un ambiente teso, in cui la morosità influisce negativamente sulle relazioni tra i condòmini e sulla possibilità di portare avanti lavori necessari all’interno del condominio.

La geografia della morosità: Roma e Milano in prima linea

L’analisi della morosità condominiale rivela una distribuzione geografica del fenomeno. Roma emerge come la città con il maggior numero di segnalazioni, con il 22,38% degli amministratori che la indicano come la più colpita. Milano segue con il 9,3%, mentre altre città come Venezia , Firenze e Napoli mostrano percentuali più basse. Questo suggerisce che le metropoli siano particolarmente vulnerabili a questo problema, con condomini di grandi dimensioni e situati in periferia che soffrono maggiormente.

Inoltre, il 14% degli amministratori ha notato che la morosità colpisce anche i condomini situati in quartieri più agiati, mentre il 13,95% ha segnalato che i residenti anziani sono anch’essi coinvolti nel fenomeno. Questi dati mettono in luce come la morosità non sia limitata a una specifica fascia sociale, ma possa colpire diverse categorie di residenti.

Le misure adottate dagli amministratori per affrontare la morosità

Il Codice civile, dopo la riforma del condominio, prevede che venga emesso un decreto ingiuntivo entro sei mesi dal mancato pagamento, ma questa misura non sembra sufficiente a risolvere il problema. Gli amministratori dell’Anammi hanno rivelato che, per salvaguardare i conti condominiali, ricorrono frequentemente alla rateizzazione dei pagamenti. Inoltre, si impegnano in una selezione attenta dei fornitori e nell’adozione di tecnologie che possano contribuire al risparmio.

Giuseppe Bica ha sottolineato che non esistono soluzioni semplici per affrontare la morosità, ma ha espresso interesse per le iniziative del Governo, che ha annunciato interventi a sostegno delle famiglie in difficoltà. Gli amministratori intendono continuare a svolgere il loro ruolo economico e sociale, cercando di trovare strategie efficaci per affrontare questa sfida crescente.