Nuove risorse per gli agricoltori della Nurra: riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione

Gli agricoltori della Nurra beneficiano del riutilizzo delle acque reflue trattate per l’irrigazione, ma chiedono modifiche normative per ottimizzare la gestione delle risorse idriche in Sardegna.
Nuove risorse per gli agricoltori della Nurra: riutilizzo delle acque reflue per l'irrigazione Nuove risorse per gli agricoltori della Nurra: riutilizzo delle acque reflue per l'irrigazione

Gli agricoltori della Nurra, una delle aree agricole più significative della Sardegna, ricevono un supporto cruciale nella lotta contro la siccità. La Provincia di Sassari ha recentemente autorizzato il riutilizzo delle acque reflue trattate provenienti dal depuratore di Sassari, una decisione che potrebbe trasformare il modo in cui l’acqua è gestita per gli scopi agricoli. Questa autorizzazione, con validità di quattro anni, permetterà ad Abbanoa di rilasciare le acque depurate nell’alveo del Rio Caniga, fornendo una nuova risorsa per l’irrigazione.

Dettagli sull’autorizzazione al riutilizzo delle acque

La decisione riguardante il riutilizzo delle acque reflue è stata formalizzata il 21 gennaio 2025. Tuttavia, il rilascio di tale autorizzazione non è privo di condizioni. I reflui depurati dovranno rispettare requisiti rigorosi stabiliti dalla Provincia di Sassari. Inoltre, Abbanoa dovrà presentare documentazioni specifiche che attestino il rispetto delle normative ambientali e sanitarie imposte. Solo con il rispetto di tali parametri sarà possibile garantire che le acque utilizzate nell’agricoltura non compromettano la salute dei consumatori o l’ambiente circostante.

Questa mossa rappresenta una possibile risoluzione a una problematica che ha afflitto gli agricoltori locali. Infatti, la scarsità d’acqua potabile durante i periodi estivi ha reso difficile la coltivazione di frutta e ortaggi, essenziali per il mercato e la sussistenza degli agricoltori della zona. Pertanto, il riutilizzo di queste acque diventa un’opzione vitale, contribuendo a una gestione più sostenibile delle risorse idriche.

Le dichiarazioni degli agricoltori

Tore Piana e Stefano Ruggiu, presidente e vice presidente dell’associazione Centro studi agricoli, hanno espresso soddisfazione per l’autorizzazione ottenuta, definendola una “boccata d’ossigeno” per gli agricoltori della regione. I due rappresentanti sottolineano l’importanza di questa misura per le coltivazioni di fragole, ortaggi, mais ed erbaio, che necessitano di un approvvigionamento costante di acqua, soprattutto durante i caldi mesi estivi.

Tuttavia, non tutti i problemi sono stati risolti. Piana e Ruggiu hanno lamentato le limitazioni imposte dalla precedente legislazione, che ha vietato l’immissione diretta delle acque depurate nel bacino del Cuga. Questa restrizione, introdotta dall’ex governatore della Sardegna, Renato Soru, ha creato difficoltà, in quanto circa 4-5 milioni di litri di acqua vengono sprecati durante il periodo invernale, quando la domanda di irrigazione è minima. Le normative attuali costringono quindi gli agricoltori a confrontarsi con un utilizzo non ottimale delle risorse idriche disponibili.

Le richieste per un cambiamento normativo

In seguito a queste difficoltà, Piana e Ruggiu hanno lanciato un appello a Regione, Provincia e Consorzio di bonifica della Nurra per modificare le norme relative all’uso delle acque del bacino del Cuga. Secondo i rappresentanti agricoli, è fondamentale ripristinare l’utilizzo esclusivo di queste acque per scopi agricoli, dato che i comuni di Alghero e altri centri hanno recentemente accesso a nuove reti idriche.

L’adozione di un sistema che consenta il bypass del bacino del Cuga, collegando direttamente le risorse idriche dell’invaso del Temo di Villano Rocca Doria agli usi civili, è vista come una soluzione ideale. Con una rete di approvvigionamento acqua più efficiente e integrata, gli agricoltori della Nurra potrebbero contare su una risorsa vitale per le loro coltivazioni, riducendo notevolmente la pressione esercitata dalla scarsità d’acqua e dalle restrizioni normative attuali.

Nel complesso, l’autorizzazione all’uso delle acque reflue trattate rappresenta un passo avanti significativo per gli agricoltori della Nurra, ma è chiaro che ulteriori miglioramenti normativi sono necessari per garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura della regione.