La questione delle scorie prodotte dalle acciaierie di Terni è da sempre un argomento cruciale nel dibattito sull’industria locale. Enrico Melasecche, consigliere regionale della Lega, ha recentemente sottolineato l’impegno di Ast nella riduzione della quantità di scorie e nel recupero di metalli preziosi. Questa strategia non solo mira a ridurre i costi ambientali, ma anche a migliorare l’economia della zona.
Impegno per la riduzione delle scorie
Il consigliere ha dichiarato che l’azienda ha intrapreso azioni significative negli ultimi anni, affrontando apertamente il problema delle scorie prodotte dallo stabilimento. In particolare, è stato notato un cambiamento nell’approccio delle aziende e nella consapevolezza del pubblico riguardo alle questioni ambientali. Melasecche ha menzionato che l’assegnazione dell’appalto per la demetallizzazione delle scorie a Tapojarvi, una società finlandese, rappresenta un passo importante per il riutilizzo dei materiali. Questo progetto mira non solo a ridurre il volume delle scorie, ma anche a recuperare risorse preziose.
Negli ultimi tre anni, l’Assessorato alle Infrastrutture ha lavorato per unire le forze tra tutti i soggetti coinvolti, con l’obiettivo di facilitare il raggiungimento di risultati tangibili. La proposta di utilizzare i materiali recuperati per la costruzione e manutenzione delle strade, a cura dell’Azienda Nazionale Autonoma Strade , è stata accolta con interesse. Melasecche ha contattato i dirigenti di Anas per stabilire collaborazioni specifiche che seguano protocolli rigorosi per garantire la qualità dei materiali.
Progetti e sperimentazioni in corso
Melasecche ha riferito che la fase iniziale del progetto ha visto l’utilizzo di filler, una polvere grigia derivata dalla demetallizzazione delle scorie, che viene ora impiegata nella costruzione delle strade. Grazie a un investimento di rilievo, Tapojarvi ha avviato un processo di produzione all’interno dello stabilimento Ast, con l’intento di ampliare l’utilizzo di materiali di scarto. A breve, l’azienda prevede di testare anche altri aggregati, simili alla breccia, per ridurre ulteriormente la dipendenza da materiali di cava.
La scelta di collaborare con Arpa Umbria, dopo una prima proposta rivolta ad Arpa Lazio, ha portato a risultati promettenti in termini di qualità del filler utilizzato. In particolare, sono stati condotti test su un tratto di asfalto della statale Valnerina, dove è stato impiegato il materiale prodotto dalle scorie. I risultati di queste analisi hanno confermato la bontà della scelta e la possibilità di includere questo tipo di materiale nelle specifiche di Anas.
Un progetto che dà risultati concreti
L’iniziativa promossa da Melasecche ha prodotto risultati che vanno oltre le aspettative iniziali. Dopo il secondo prelievo di campioni, le analisi hanno evidenziato l’efficacia dell’inserimento di materiali demetallizzati nei processi di costruzione stradale. Questa prassi non solo contribuisce a ridurre la quantità di rifiuti da smaltire, ma permette anche di limitare l’estrazione di nuovi materiali dalle cave, contribuendo così a uno sviluppo sostenibile e a una riduzione dell’impatto ambientale.
In aggiunta, Ast beneficia di un abbattimento dei costi legati alla gestione delle scorie, che si traduce in un miglioramento della competitività dell’azienda in un mercato sempre più complesso e competitivo. Melasecche ha accennato anche alla necessità di rivedere le modalità di trasporto dei materiali verso il porto di Civitavecchia, per poter accorciare i tempi e ridurre i costi legati all’assenza di una linea ferroviaria diretta.
La coordinazione tra Ast, Anas e le autorità locali rappresenta un passo importante non solo per l’industria di Terni, ma anche per l’ambiente, aprendo la strada a una gestione più attenta e sostenibile dei rifiuti industriali.