Competenze cognitive in Italia: il rapporto Inapp svela le lacune e le opportunità per il futuro

Il rapporto dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche del 2025 evidenzia che il 35% degli adulti italiani ha competenze basse nella lettura, ben oltre la media OCSE.
Competenze Cognitive In Italia: Il Rapporto Inapp Svela Le Lacune E Le Opportunità Per Il Futuro Competenze Cognitive In Italia: Il Rapporto Inapp Svela Le Lacune E Le Opportunità Per Il Futuro
Competenze cognitive in Italia: il rapporto Inapp svela le lacune e le opportunità per il futuro - unita.tv
🔴Condividi coi tuoi amici!👇

Il recente rapporto dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche ha messo in luce le competenze cognitive degli adulti italiani, offrendo un confronto con le altre nazioni e le economie più avanzate dell’area OCSE. Questo studio analizza vari fattori che influenzano le capacità cognitive, evidenziando le aree in cui l’Italia presenta significative carenze rispetto ai suoi omologhi internazionali.

L’indagine sulle competenze degli adulti

L’indagine sulle competenze degli adulti condotta dall’Inapp si concentra su tre domini cognitivi fondamentali: la literacy, che riguarda la lettura e la comprensione di testi scritti; la numeracy, che si riferisce all’uso delle informazioni matematiche; e l’adaptive problem solving, che misura la capacità di risolvere problemi in situazioni dinamiche. Questi ambiti sono cruciali per comprendere la situazione attuale del Paese e per delineare possibili interventi di politica pubblica volti a migliorare le competenze della popolazione adulta.

I risultati dell’indagine rivelano che circa un quarto degli adulti italiani ha competenze ridotte in tutti e tre i domini analizzati. Questo dato è particolarmente preoccupante, poiché suggerisce una mancanza di preparazione che potrebbe influenzare negativamente non solo il mercato del lavoro, ma anche la vita quotidiana dei cittadini.

La situazione delle competenze in Italia rispetto all’OCSE

Un dato significativo emerso dallo studio è che il 35% delle persone tra i 16 e i 65 anni in Italia presenta competenze basse nella lettura e comprensione di testi, un valore ben superiore alla media OCSE, che si attesta al 26%. Anche per quanto riguarda l’uso delle informazioni matematiche, il 25% degli italiani mostra difficoltà, rispetto al 25% della media OCSE. Tuttavia, la situazione appare ancora più critica nel dominio dell’adaptive problem solving, dove il 46% degli adulti italiani ha competenze insufficienti, rispetto al 29% della media dei Paesi più sviluppati.

Questi dati mettono in discussione l’idea diffusa che gli italiani siano particolarmente abili nel “farsi strada” in situazioni difficili. Al contrario, la realtà evidenzia una mancanza di competenze che potrebbe compromettere la competitività del Paese in un contesto globale sempre più complesso.

Le conseguenze della povertà di competenze

Il rapporto sottolinea che la scarsità di competenze non riguarda solo un aspetto individuale, ma ha ripercussioni più ampie sulla società e sull’economia italiana. Le persone con elevate competenze, definite “high performer“, rappresentano una percentuale molto bassa: solo il 5% nella lettura e comprensione dei testi, il 6% nell’uso delle informazioni matematiche e appena l’1% nella risoluzione di problemi. Questi numeri, confrontati con le medie OCSE, evidenziano una situazione allarmante.

La crisi economica che l’Italia affronta da anni potrebbe essere legata a questa povertà di competenze. Se non si interviene per migliorare le capacità cognitive della popolazione, si rischia di ampliare le disuguaglianze socioeconomiche e di escludere sempre più persone dal mercato del lavoro. La mancanza di competenze adeguate potrebbe, infatti, compromettere il modello di vita consolidato e creare nuove forme di esclusione sociale.

La necessità di un dialogo politico

In questo contesto, è fondamentale che le forze politiche abbandonino la “guerra elettorale” permanente e si concentrino su questioni strategiche come l’educazione e la formazione delle competenze. È essenziale avviare un dialogo costruttivo per individuare soluzioni sostenibili e adeguate, che possano rispondere alle sfide attuali e future del Paese. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile affrontare le lacune emerse dal rapporto Inapp e costruire un’Italia più competitiva e inclusiva.

🔴Condividi coi tuoi amici!👇