Crisi industriale in Basilicata: la Fiom Cgil chiede interventi urgenti per il settore automotive

La crisi del settore automotive in Basilicata richiede un piano industriale chiaro e investimenti significativi per garantire la transizione energetica e la stabilità dei lavoratori.
Crisi industriale in Basilicata: la Fiom Cgil chiede interventi urgenti per il settore automotive Crisi industriale in Basilicata: la Fiom Cgil chiede interventi urgenti per il settore automotive

Il settore automotive in Basilicata si trova in una situazione critica, con conseguenze dirette sui lavoratori e sull’industria locale. Le preoccupazioni emergono con forza durante le dichiarazioni del segretario della Fiom Cgil, Samuele Lodi, che ha partecipato a un incontro a Potenza, evidenziando l’importanza di non rallentare la transizione in corso e di stabilire misure chiare per affrontare il futuro del settore. Gli sviluppi attesi per marzo sono cruciali, ma necessitano di una tempestiva attuazione per evitare un aggravarsi dei problemi esistenti.

Le aspettative per la transizione energetica

Samuele Lodi ha messo in luce che l’industria automotive non può subire una pausa, specialmente mentre si attende l’arrivo delle nuove linee guida a marzo. Durante l’incontro, il segretario ha osservato che qualsiasi interruzione o rallentamento del processo potrebbe comportare un aumento delle difficoltà già esistenti. Sul tavolo ci sono temi delicati legati alla transizione energetica, e la necessità di investimenti significativi in tecnologia e formazione è stata ribadita come prioritaria per la competitività del settore. A tal proposito, Lodi ha chiesto un impegno concreto da parte dell’Unione Europea, affinché venga istituito un fondo sovrano capace di sostenere gli investimenti necessari per l’innovazione.

Necessità di un piano industriale chiaro

Il segretario della Fiom Cgil ha anche fatto riferimento all’incontro del 17 dicembre, sottolineando che vi è una mancanza di un piano industriale chiaro da parte del gruppo Stellantis. “Abbiamo bisogno di avere un quadro preciso su come saranno utilizzati i due miliardi di euro che verranno investiti,” ha dichiarato Lodi. Al momento, non è chiaro come e dove questi fondi verranno indirizzati, il che genera incertezza tra i lavoratori e i sindacati. In assenza di un nuovo amministratore delegato che possa delineare un progetto a lungo termine, la situazione rimane molto fluida e preoccupante.

La crisi dell’indotto e la mancanza di strategie

Un altro punto critico sollevato da Lodi riguarda la crisi dell’indotto, che ha portato una crescente inquietudine tra i lavoratori e le loro famiglie. Secondo lui, le soluzioni proposte finora dalla ministra Calderone sembrano essere insufficienti e non risolvono il problema. “Le iniziative sono state presentate come soluzioni a spot, ma ciò di cui abbiamo realmente bisogno è un piano organico per ridefinire gli ammortizzatori sociali per la transizione,” ha affermato, evidenziando la necessità di un approccio più sistematico e lungimirante. La carenza di un piano coordinato per affrontare la transizione industriale è un tema cruciale che rischia di compromettere il futuro dell’industria e dei lavoratori in Basilicata.

La situazione attuale richiede quindi un’attenzione immediata e interventi risolutivi, al fine di garantire stabilità e prospettive ai dipendenti e all’intero comparto automotive della regione.